Dorabaltea è un’azienda innovativa sul mercato che studia e progetta nuove soluzioni finalizzate principalmente a trasformare l’acqua di scarto in una risorsa pulita da riutilizzare. Soprattutto a causa dell’emergenza siccità, la mancanza dell’acqua stà diventando un problema annoso da risolvere assolutamente.
L’acqua è infatti una fonte vitale e, senza di essa, non c’è vita. Dorabaltea parte da un concetto tanto semplice quanto innovativo: se manca acqua, allora bisogna riutilizzare quella già esistente. Ecco quindi che il recupero delle acque nere diventa il punto di partenza per l’azienda, in grado di renderle perfettamente riutilizzabili per l’irrigazione.
Come è possibile tutto ciò? Legittimamente gli utenti si chiedono come sia possibile depurare le acque reflue per poi poterle riutilizzare. Nel mercato si ha la concezione che tutto questo sia impossibile, a meno che non venga effettuato un importante investimento economico.
Dorabaltea invece “stravolge” le idee prestabilite e ribalta questo concetto: il riutilizzo delle acque reflue non solo è possibile, ma si può ottenere questo risultato anche a fronte di un investimento molto contenuto, oculato ed alla portata di tutti.
A questi vantaggi bisogna inoltre aggiungere anche gli aiuti fiscali, che stanno incentivando in modo significativo l’installazione di dispositivi ecocompatibili riducendo ulteriormente le spese iniziali.
I clienti che intendono installare depuratori di acque reflue possono beneficiare del Bonus Ristrutturazioni 50%, un’agevolazione fiscale per chi porta a termine lavori edilizi, tra i quali rientrano anche le soluzioni proposte da Dorabaltea.
Il Bonus prevede appunto una detrazione del 50% sulla spesa sostenuta per l’installazione di un depuratore di acque reflue. In pratica le spese sostenute per il dispositivo possono essere detratte dalle tasse pagate dal cittadino tramite rate annuali dello stesso importo per 10 anni.
Dorabaltea negli ultimi anni ha già “sfornato” numerosi prodotti che hanno rivoluzionato il mercato, adesso ha lanciato un nuovo prodotto che rappresenta la nuova frontiera della depurazione delle acque di scarico: Atlas Plus Oval R.
Si tratta di una tecnologia assolutamente innovativa per il mercato italiano ed europeo, quindi non ha praticamente rivali. La richiesta del settore delle costruzioni stà andando verso un’unica direzione, che prevede appunto il riutilizzo delle acque reflue. L’ultimo gioiellino di Dorabaltea quindi asseconda le richieste del mercato, con l’obiettivo di riutilizzare l’acqua in maniera economica, pulita e sostenibile.
Nei seguenti paragrafi analizziamo meglio come funziona Atlas Plus Oval R, tracciando le linee generali del mercato ma in generale della situazione mondiale relativa alla siccità e alla mancanza d’acqua.
Siccità, un problema destinato a durare per molti anni ancora
Negli ultimi anni l’Italia, ma in generale tutto il pianeta, sta facendo i conti con un caldo anomalo e una riduzione delle precipitazioni che creano danni economici all’agricoltura e, in prospettiva futura, all’approvvigionamento di acqua potabile.
Per avere un quadro più ampio della situazione basti sapere che da dicembre 2021 a fine febbraio 2022 l’Italia ha ricevuto l’80% di pioggia e il 60% di neve in meno rispetto alla media stagionale e la situazione anche quest’anno non è affatto migliorata, anzi, è addirittura peggiorata.
A tutto questo si aggiungono inverni straordinariamente caldi, soprattutto al Nord, dove diversi fiumi e laghi sono a secco. La siccità è quindi diventata una vera calamità per gli agricoltori e la sua assenza incide negativamente sugli allevamenti e sull’agricoltura. Si ottengono meno prodotti che vengono venduti sul mercato ad un prezzo maggiorato.
Non si tratta più solo di un problema economico, ma addirittura vitale. Il riutilizzo delle acque reflue/riciclo dell’acqua non è quindi una possibilità, ma una necessità.
Ragionando in tale ottica Dorabaltea, avvalendosi di tecnici preparati e qualificati e di strumentazioni innovative e sostenibili, ha perfezionato un impianto alla portata di tutti che consente di purificare le acque reflue per l’irrigazione, riducendo significativamente l’impatto sull’ambiente circostante.
La depurazione delle acque reflue
Per comprendere meglio le funzionalità e i benefici offerti da Atlas Plus Oval R, è opportuno conoscere il processo della depurazione delle acque reflue e quanto sia diventato importante alla luce delle criticità nate in seguito alla siccità.
Le attività aziendali che siano ricreative o produttive, hanno bisogno di una grande quantità di acqua. Le acque utilizzate durante il processo si contaminano producendo scarichi che, prima di poter essere ridistribuiti nell’ambiente, devono essere sottoposti ad un accurato processo di depurazione.
Le acque reflue urbane fino a qualche tempo fa racchiudevano quasi esclusivamente sostanze biodegradabili, ma oggi non è più così. Il loro smaltimento risulta decisamente più complicato a causa della presenza di composti chimici di origine sintetica, usati soprattutto nel settore industriale.
Tutto questo va a discapito di laghi, fiumi e mari che ricevono una quantità di sostanze inquinanti superiori alla loro capacità autodepurativa, compromettendo di fatto le proprie acque e sconvolgendo i normali equilibri dell’ecosistema.
Ecco perché assume un’importanza cruciale la depurazione delle acque reflue tramite sistemi di trattamento in grado di imitare i naturali processi biologici.
Cosa dice la normativa?
La depurazione delle acque è regolamentata dalla normativa italiana con il D.Lsg. 03 aprile 2006, n. 152. Il decreto inoltre recepisce la direttiva comunitaria 91/271/CEE relativa al trattamento delle acque reflue urbane, che rappresenta la norma di riferimento per tutti gli stati membri dell’UE.
Innanzitutto il decreto regolamenta gli scarichi, mantenendo i valori limite di concentrazione per le diverse sostanze presenti nelle acque reflue. Inoltre rivolge l’attenzione sulla qualità stessa del corpo idrico recettore, prevedendo un’attenta attività di monitoraggio per quantificare il danno ambientale provocato dall’uomo e indicando le basi sulle quali poggiare la ricerca dei sistemi di depurazione.
Con l’entrata in vigore del D.M. del 18 settembre 2022, n. 198 “Modalità di attuazione sullo stato di qualità delle acque, ai sensi dell’art. 3, comma 7, del D.Lgs. 11 maggio 1999, n. 152”, si prevede che tutti i dati conoscitivi, le informazioni e le relazioni sullo stato di qualità delle acque vengano inviati ad APAT dalle Regioni e dalle Province Autonome entro le tempistiche previste dal decreto. In questo modo è possibile raccogliere tutti i dati e le informazioni necessarie per adottare le contromisure migliori.
I processi di base della depurazione delle acque reflue
La depurazione avviene tramite avanzate tecnologie che però sfruttano e si basano principalmente su fenomeni naturali, proprio per garantire un prodotto finale depurato al 100% in modo naturale. Nella depurazione biologica agiscono gli organismi viventi e l’azione delle popolazioni microbiche diverse, sia in ambiente naturali (come l’autodepurazione) che artificiali (come gli impianti di trattamento), favorisce la degradazione delle sostanze inquinanti presenti nelle acque tramite processi di mineralizzazione e di raccolta in un materiale semisolido, il fango, che viene successivamente separato dalle acque per sedimentazione.
I microrganismi che entrano in gioco durante il processo di depurazione sono composti da batteri e da una variegata microfauna, in parte presente già nel liquame e in parte proveniente dall’ambiente circostante. Questa comunità biologica grazie alle tecnologie Dorabaltea si sviluppa e cresce grazie alla sostanza organica presente nel liquame che deve essere depurato. Si viene così a creare una vera e propria catena alimentare del detrito.
Obiettivo finale della depurazione: il riutilizzo finale dell’acqua
Il riutilizzo delle acque reflue è chiaramente finalizzato a ridurre lo spreco idrico a beneficio dell’ambiente circostante, ma tutti i processi devono essere portati a termine secondo l’applicazione di specifiche conoscenze tecnologiche per conseguire obiettivi socialmente ed economicamente utili, come appunto il corretto uso di una risorsa preziosa come l’acqua, la tutela dei corpi idrici superficiali e delle falde sotterranee.
Nell’ottica moderna, il riutilizzo delle acque reflue va quindi inteso come un processo alternativo per ottimizzare la risorsa idrica, che sta diventando sempre più preziosa e purtroppo sempre più scarsa. Non a caso l’acqua è conosciuta anche come oro blu e il corretto riutilizzo dell’acqua si traduce in un vantaggio economico per tutta la comunità che non può fare a meno dell’approvvigionamento idrico.
Uno step importante è rappresentato dal Decreto del 12 giugno 2003, n. 185 “Regolamento recante norme tecniche per il riutilizzo delle acque reflue in attuazione dell’articolo 26, comma 2, del decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152”, che regolamenta la depurazione e la distribuzione delle acque reflue per favorirne il recupero e il riutilizzo in ambito urbano e industriale.
Tale decreto stabilisce norme tecniche ben precise per un corretto riutilizzo delle acque reflue domestiche, urbane e industriali con una regolamentazione chiara relativa alla destinazione d’uso delle acque per tutelare qualitativamente e quantitativamente le risorse idriche. L’obiettivo del decreto è:
- limitare il prelievo delle acque superficiali e sotterranee;
- ridurre l’impatto degli scarichi sui corpi idrici recettori;
- favorire il risparmio idrico tramite il riutilizzo delle acque reflue.
Ecco le possibili applicazioni delle acque reflue:
- irrigazione per l’agricoltura;
- lavaggio delle strade in ambito civile;
- alimentazione dei sistemi di riscaldamento e di raffreddamento e per l’alimentazione delle reti duali di adduzione;
- disponibilità di acqua antincendio e per i lavaggi dei cicli termici in ambito industriale.
Tuttavia per poter riutilizzare l’acqua, per qualsiasi di queste applicazioni, è necessario raggiungere un determinato grado di qualità, soprattutto in ottica igienico-sanitaria. Non sono sufficienti quindi i trattamenti tradizionali di tipo convenzionale come le sole Fosse Imhoff o Fosse Biologiche, perciò la tecnologia si sta specializzando sempre di più per produrre sistemi alternativi di trattamento secondario, terziario e di disinfezione per raggiungere un livello di qualità dell’acqua ottimale tramite l’abbattimento della carica microbica, dei nutrienti e delle sostanze tossiche. Tra le tecnologie di ultima generazione si inserisce proprio Atlas Plus Oval R, che garantisce un maggior approvvigionamento di acqua depurata a costi contenuti.
Vantaggi del riutilizzo delle acque reflue rispetto acque meteoriche
Si potrebbe obiettare che per far fronte all’emergenza siccità basta sfruttare le acque meteoriche, il cui uso viene reso obbligatorio da tantissimi regolamenti locali soprattutto per le nuove edificazioni o ristrutturazioni.
Ci sono però da fare alcune osservazioni, che in parte abbiamo già anticipato quando abbiamo fatto cenno all’annoso problema della siccità. L’acqua meteorica è disponibile solo quando piove, quindi c’è il rischio che non sia presente proprio nel momento del bisogno.
Più che un rischio è una criticità concreta e infatti è capitato spesso, negli ultimi anni, che l’acqua meteorica non sia stata disponibile quando invece ce n’era bisogno. Questo succede perché le estati sono sempre più aride e meno piovose, ma ormai di pioggia se ne vede davvero poca anche in pieno inverno.
Al contrario le acque reflue vengono prodotte tutti i giorni, poiché provengono da toilette, docce, cucine, lavanderie e in generale da tutte le attività quotidiane.
Per comprendere meglio quali sono le differenze tra l’uso delle acque meteoriche e le acque reflue facciamo un piccolo calcolo. Prendiamo come riferimento un giardino di 300 mq che in media ha bisogno di 900 litri di acqua tutti i giorni.
Tutta l’acqua accumulata in inverno, soprattutto se in estate non piove, potrebbe essere sufficiente per 10-15 giorni. L’acquisto di un accumulatore di acqua piovana, alla fine dei conti, si rivelerebbe quindi un costo inutile e non un investimento proficuo. Se infatti non piove, lo stesso accumulatore di acqua piovana non ha motivo di esistere poiché non ha niente da accumulare. E, soprattutto, non c’è a disposizione l’acqua necessaria per irrigare un giardino.
Adesso prendiamo in considerazione una famiglia di 5 persone che, mediamente, scarica 1.000 litri di acqua al giorno. Quella stessa acqua, una volta depurata, può essere tranquillamente riutilizzata per l’irrigazione.
La vasca di accumulo dell’impianto di Dorabaltea viene riempita e svuotata ogni giorno e garantisce sempre la disponibilità di acqua pulita. Ecco quindi che depurare le acque di scarico ha un senso, poiché l’acqua necessaria viene prodotta in casa e senza costi aggiuntivi.
Fatta eccezione per la spesa iniziale, gli unici costi da sostenere sono quelli di corrente che si aggirano su cifre inferiori ai 100 euro all’anno. Da sottolineare poi che con il Bonus Ristrutturazione 50% è possibile recuperare il 50% della spesa sostenuta, con una detrazione del 50% che viene ripartita in 10 quote annuali di pari importo.
C’è poi da fare un’altra considerazione importante che fa pendere l’ago della bilancia a favore delle acque reflue. Le acque piovane contengono azoto ma le acque domestiche, oltre allo stesso azoto, sono ricche anche di carbonio e fosforo. Cosa significa questo? Che le acque reflue depurate, oltre a irrigare, fungono anche da concime per il giardino e le piante. Al risparmio idrico si affianca anche un importante risparmio sull’acquisto di concime, a beneficio del pianeta e del portafoglio dell’utente.
Una casa con Atlas Oval Plus R acquisisce maggiore valore commerciale
Atlas Oval Plus R non solo depura le acque reflue, apportando vantaggi significativi a livello economico ed ecologico, ma fa innalzare in maniera tangibile anche il valore commerciale dell’immobile.
Mettiamo a confronto due case che sorgono nella stessa zona e che hanno le medesime caratteristiche, ma con alcune differenze. Una è dotata di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica, di pannelli solari per la produzione di acqua calda, di un serbatoio di accumulo per il riutilizzo l’acqua e ottiene la produzione di calore attraverso la biomassa anziché il gas, mentre l’altra casa no. Ebbene la prima casa non solo si vende più facilmente, ma anche ad un prezzo maggiore. In pratica installare Atlas Oval Plus R rappresenta un investimento in chiave futura poiché viene accresciuto il valore immobiliare della casa che può essere eventualmente venduta ad un costo più alto.
Come è costruito Atlas Oval Plus R?
A questo punto analizziamo la struttura di Atlas Oval Plus R che, di fatto, è un’evoluzione del già esistente Atlas Plus.
Nel precedente dispositivo l’acqua sporca entrava tramite un tubo e, attraverso varie fasi, completava tutto il processo per poi fuoriuscire da un’altra tubazione arrivando in un pozzetto 50×50 a valle dell’impianto, dove si metteva una pasticca di cloro per disinfettare l’acqua. A valle del pozzetto si metteva un serbatoio dove l’acqua veniva accumulata per alcune ore per dare modo all’acqua di declorarsi a contatto con l’aria. A quel punto era sufficiente collegare una pompa al dispositivo per poi innaffiare direttamente il giardino.
Nella nuova soluzione proposta da Dorabaltea, appunto Atlas Oval Plus, tutti i processi avvengono direttamente in un unico serbatoio dove ci sono:
- il depuratore;
- il sistema di disinfezione;
- il serbatoio di accumulo.
Il serbatoio anziché cilindrico è ovale, ma la principale novità sta proprio nel fatto che tutti i processi di depurazione avvengono proprio nel dispositivo garantendo innumerevoli vantaggi.
Viene utilizzata la tecnologia brevettata AT con labirinto a flusso verticale, un sistema innovativo sviluppato nel mercato europeo negli ultimi 15 anni che assicura uno straordinario livello di efficienza e di affidabilità.
La rimozione approfondita degli inquinanti è garantita dagli eccellenti risultati forniti da test specifici obbligatori per legge secondo la norma CE EN 12566 svolti presso PIA di Aachen il più importante ente notificato europeo che rende l’impianto perfettamente rispondente alle normative comunitarie, nazionali e ai regolamenti regionali.
I tests secondo la norma EN 12566 effettuati sull’impianto presso l’ente notificato PIA assolvono allo scopo di garantire all’utilizzatore che acquista la tecnologia depurativa una prestazione depurativa garantita, questo consente al consumatore di poter acquistare l’impianto di depurazione delle acque reflue domestiche per utenze inferiori ai 50 abitanti equivalenti certo che le acque trattate rispondano ai limiti di legge nazionali e locali, oltre che di avere un sistema in regola con le normative edilizie e fiscali italiani.
Atlas Oval Plus R è un innovativo impianto per la depurazione delle acque reflue e riciclo dell’acqua costruito in monoblocco, mentre il contenitore e i sette interni sono realizzati in polipropilene. Il sistema monoblocco prevede le seguenti fasi:
- trattamento primario operato con flusso a labirinto per la sedimentazione dei materiali grossolani e la flottazione dei grassi e degli oli;
- successivo trattamento secondario biologico a fanghi attivi a basso carico e ad aerazione prolungata;
- trattamento finale di sedimentazione secondaria.
Il tutto avviene secondo una linea di ricircolo integrata che ottimizza il tempo di residenza dei fanghi nel reattore di ossidazione e riduce la produzione degli stessi fanghi fino a stabilizzarli alla fine del ciclo di vita.
La piena efficienza del processo depurativo viene garantita dalla camera di ritenzione integrata, anche in presenza di picchi di carico. Le acque in uscita vengono poi disinfettate da una lampada UV e successivamente accumulate in un serbatoio integrato con l’impianto.
Alla fine si ottengono acque in uscita con valori che rientrano nei limiti imposti dall’All.to 5 del D. Lgs. 152 del 03/04/2006 e che possono essere riutilizzate a scopo irriguo.
Atlas Oval Plus R: funzionamento e manutenzione
Analizziamo più nello specifico l’innovativo funzionamento di Atlas Oval Plus R che rilascia acque perfettamente depurate da riutilizzare per l’irrigazione.
L’acqua reflua arriva dalla colonna di scarico, entra nel depuratore e viene incanalata nel labirinto VFL a flusso verticale, che consiste nella zona anaerobica dell’impianto e funge da camera di sedimentazione primaria.
Sotto il tubo di entrata, in corrispondenza della prima camera del labirinto, c’è un piccolo cestello manuale che impedisce al trasportato grossolano di proseguire nel percorso. Un meccanismo di ricircolo interno invece ha il compito di rimandare i fanghi depositati nell’ultima camera del labirinto in testa allo stesso, evitando a monte qualsiasi problema di intasamento.
Atlas Oval Plus R è stato progettato con un volume adeguato per garantire una concentrazione tale di fango attivato all’interno per avere tempi di contatto sufficienti alla flora batterica per biodegradare il refluo, ottenendo valori di uscita dell’acqua perfettamente rispondenti alle normative vigenti.
Dal labirinto poi si passa per gravità alla zona aerobica del depuratore, dove il diffusore a bolle fini distribuisce dell’aria nella camera di ritenzione integrata, al cui interno si sviluppano successivamente i fiocchi di fango attivato che concorrono a loro volta alla degradazione del carico organico.
Da qui, sempre per effetto della gravità, l’acqua defluisce nella camera di chiarificazione finale per poi uscire dal tubo di uscita. All’interno della camera aerobica e della camera di chiarificazione finale è presente un tubo per il ricircolo dei fanghi, che preleva la parte che si è depositata per rimandarla nella zona aerobica del labirinto preposto alla sedimentazione.
Tutte le fasi di ricircolo dei fanghi non prevedono l’uso di parti meccaniche sommerse, ma sfruttano il cosiddetto principio di air-lift, alimentato dallo stesso soffiante responsabile dell’insufflazione dell’aria nella camera di ritenzione integrata dove poi avviene la biodegradazione del carico organico.
In questo modo si ottimizza l’efficienza del trattamento del liquame prodotto dalle utenze, così il refluo finale in uscita rispetta le normative vigenti. Il rendimento dell’impianto di depurazione inoltre è garantito secondo il Regolamento Europeo 305/11 (Regolamento Prodotti da Costruzione), dal momento che è progettato e creato dall’azienda produttrice e verificato da un laboratorio di prova notificato secondo la norma EN12566.
All’interno dell’impianto possono essere convogliate le acque nere e le acque grigie, sia unite che divise. La manutenzione richiede pochi e semplici step per preservare e garantire il corretto funzionamento del dispositivo. Bisogna verificare che il tubo di ingresso del refluo e che il vaglio a cestino in ingresso all’impianto non siano ostruiti da materiale inerte scaricato per errore dal sistema.
Inoltre va controllata l’efficienza del sistema di redistribuzione d’aria e svuotato l’impianto dai fanghi di supero con un periodicità congrua all’utilizzo del dispositivo. Si consiglia di procedere allo svuotamento parziale per lasciare nell’impianto una quantità di fanghi attivi sufficienti a tenere attivo il processo biologico, ogni uno o due anni. Durante le operazioni di svuotamento del trattamento primario a labirinto è opportuno effettuare lo spurgo nei due settori centrali, evitando così danni alle parti sensibili della linea di ricircolo che arrivano in profondità per preservare il perfetto funzionamento del dispositivo.
Atlas Oval Plus R può essere utilizzato per le seguenti applicazioni:
- utenze domestiche isolate;
- piccoli centri abitati;
- utenze commerciali e piccole attività ricettive;
- attività agroalimentari e vitivinicole.
Atlas Oval Plus R messo a paragone con un impianto tradizionale
Per comprendere ancora meglio le funzionalità e i vantaggi garantiti da Atlas Oval Plus R, mettiamolo a confronto con un impianto tradizionale di depurazione delle acque reflue.
In un impianto tradizionale sono presenti:
- una fossa biologica;
- un depuratore;
- un pozzetto;
- una vasca di accumulo a valle.
Tutte queste componenti sono presenti all’interno di Atlas Oval Plus R ma in una vasca sola.
In un impianto tradizionale tra una vasca e l’altra lo spazio non deve essere inferiore ai 50 cm e quindi, facendo un calcolo approssimativo, è necessario uno spazio superiore ai 6 metri di scavo di lunghezza per 2 metri di scavo di larghezza e circa 2 metri di profondità.
L’ingombro di un impianto tradizionale di depurazione delle acque reflue è quindi molto impattante e c’è bisogno di spazi molto ampi per l’installazione del dispositivo. Naturalmente tendono ad aumentare anche i costi, poiché c’è bisogno di più tempo per l’installazione finale.
In che modo un tempo maggiore di installazione si traduce in costi più elevati ? Lo spieghiamo subito. La ditta incaricata dell’installazione del dispositivo ha bisogno di un escavatore per praticare i serbatoi del trattamento, operazione che richiede circa 4-5 giorni in condizioni normali. Ipotizzando che la ditta incaricata prenda 1.000 euro al giorno per l’uso dell’escavatore, il costo finale sarà di 4.000 o 5.000 euro di sola manodopera ai quali si aggiungono i costi dei materiali come le tubazioni di collegamento, il materiale di rinfianco, lo smaltimento di materiali di risulta ed il materiale per i collegamenti elettrici.
Con Atlas Oval Plus R vengono ridotti significativamente le tempistiche e anche i costi. L’intero processo di installazione richiede un solo giorno, poiché c’è bisogno di meno spazio, quindi il costo è solo di 1.000 euro esclusi i materiali che risultano anch’essi economicamente meno .
Ricapitolando quindi l’installazione di un dispositivo tradizionale di depurazione di acque reflue costa in media 4.000-5.000 euro, mentre per installare un monoblocco Atlas Oval Plus R si arriva a risparmiare fino il 70% di spesa con oltre 3000€ di minor costo.
Calcolo degli abitanti equivalenti
Per un riutilizzo ottimale delle acque reflue è utile valutare, sia nelle attività produttive che di servizio, l’effettiva produzione di liquame da smaltire per dimensionare nel modo corretto i sistemi di trattamento dei reflui.
La quantità di sostanze organiche biodegradabili si misura in modo indiretto tramite il quantitativo di ossigeno necessario per consentire ai batteri di modificare le sostanze organiche biodegradabili presenti, così da renderle innocue nel giro di 5 giorni.
Nello specifico il valore di riferimento secondo il Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152, “Norme in materie ambientale” è dato dall’equivalenza: 1 (a.e.) abitante equivalente= 60 gr di ossigeno al giorno.
Per un conteggio più accurato si possono seguire queste modalità:
- casa di abitazione civile conteggio dei posti letto: 1 a. e. (abitante equivalente) per camere da letto con superficie fino a 14 m2; 2 a. e. (abitante equivalente) per camera superiore a 14 m2;
- albergo o complesso ricettivo: aggiungere 1 a.e. quando la superficie di una stanza aumenta di 6 m oltre i 14 m2;
- fabbriche o laboratori artigianali: 1 a.e. (abitante equivalente) ogni 2 dipendenti, fissi o stagionali, durante la massima attività;
- ditte e uffici commerciali: 1 a.e. (abitante equivalente) ogni 3 dipendenti, fissi o stagionali, durante la massima attività;
- ristoranti e trattorie: per calcolare gli abitanti equivalenti bisogna quantificare la capacità massima ricettiva delle sale da pranzo. Per il calcolo finale è utile sapere che una persona occupa in media 1,20 m2. Ai clienti va aggiunto anche il personale dipendente. 1 a. e. ogni 3 persone così risultanti;
- bar, circoli e club: il calcolo è il medesimo dei ristoranti e delle trattorie, ma bisogna calcolare 1 abitante equivalente ogni 7 persone;
- cinema, stadi e teatri: 1 abitante equivalente ogni 30 utenti;
- scuole: ad ogni 10 frequentanti calcolati sulla massima potenzialità corrisponde 1 a.e.
In alternativa si possono calcolare gli abitanti equivalenti in base ai parametri ARPA:
- abitazione civile: Ab.Eq. (1 ogni 35 mq);
- alberghi, case di riposo e simili: Ab.Eq. (1 ogni 2 letti);
- ristoranti e trattorie: Ab.Eq. (1 ogni 5 posti);
- attrezzature ospedaliere: Ab.Eq. (1 ogni 2 letti);
- uffici: Ab.Eq. (1 ogni 5 addetti);
- insediamenti commerciali: Ab.Eq. (1 ogni 5 addetti);
- industrie e laboratori: Ab.Eq. (1 ogni 5 addetti);
- edifici scolastici: Ab.Eq. (1 ogni 5 alunni);
- musei, teatri e impianti sportivi: Ab.Eq. (4 ogni WC);
- edifici adibiti all’uso diverso da quelli indicati finora: Ab.Eq. (4 ogni WC).
I vantaggi di Atlas Oval Plus R
In parte abbiamo già analizzato alcuni dei principali benefici offerti da Atlas Oval Plus, ma vale la pena fare un riepilogo per comprendere ancora meglio la convenienza di questo dispositivo. Ecco elencati i principali vantaggi:
- risparmio di tempo. Come già evidenziato nel corso dell’articolo, Atlas Oval Plus è un dispositivo che si installa in breve tempo e che riduce in modo significativo le tempistiche di depurazione delle acque reflue;
- risparmio di spazio. A differenza degli impianti tradizionali, che necessitano di una buca molto profonda per l’installazione, Atlas Oval Plus R richiede uno spazio decisamente più contenuto. Nelle abitazioni con poco spazio a disposizione può essere problematico, se non impossibile, installare impianti tradizionali che hanno bisogno di almeno 6 metri per tutte le vasche. Atlas Oval Plus R invece può essere installato anche in quelle case con poco spazio a disposizione;
- risparmio di denaro. Oltre al risparmio di tempo e di spazio, da menzionare anche il risparmio economico. L’installazione e la stessa manutenzione dell’impianto richiedono costi molto contenuti, quindi il dispositivo è accessibile per tutte le tasche. In ogni caso l’investimento viene comunque recuperato e ammortizzato nel tempo, poiché non è necessario spendere soldi per l’approvvigionamento idrico dal momento che l’acqua viene prodotta direttamente in casa senza costi aggiuntivi;
- risparmio fiscale del 50%. Grazie al Bonus Ristrutturazioni 50% è possibile detrarre le spese sostenute per l’acquisto del depuratore del 50%. La detrazione viene ripartita in 10 quote annuali dello stesso importo;
- bassi costi di manutenzione. Quando si parla di economicità e di convenienza bisogna ricordare anche i bassi costi di manutenzione, poiché nessuna parte interna in movimento è soggetta ad usura. Anche gli interventi dell’autospurgo per la bassa produzione di fango sono molto rari;
- processi biologici auto-attivanti;
- reattività a picchi giornalieri. Ci possono essere giornate, o momenti di una singola giornata, in cui si raggiungono importanti picchi di acqua. Il dispositivo è in grado di gestire perfettamente anche i picchi di acqua più elevati senza alcuna ripercussione sulla prestazione finale;
- facilità di installazione. Le fasi dell’installazione sono molto semplici e richiedono pochi step. Al posto di 3 blocchi ne viene installato solo uno, garantendo la massima economicità e praticità;
- assenza di odori sgradevoli. C’è un altro vantaggio di Atlas Oval Plus R che merita assolutamente di essere sottolineato: l’assenza di odori. Si potrebbe pensare che la depurazione delle acque reflue di Atlas Oval Plus dia vita ad odori sgradevoli che rischiano di impregnare l’aria circostante. Così non è, anzi, il dispositivo è totalmente inodore e quindi può essere installato ovunque, anche in prossimità della cucina e vicino casa, offrendo la massima libertà di installazione;
- bassissimo livello di rumore. Il dispositivo, durante le varie fasi di depurazione, è estremamente silenzioso e quindi può essere attivato in qualsiasi momento della giornata senza arrecare alcun disturbo né agli abitanti della casa né agli altri vicini;
- sicurezza. Atlas Oval Plus R assolve in pieno a tutti i criteri richiesti dalla normativa in materia di depurazione e riutilizzo delle acque reflue, quindi c’è la certezza di utilizzare senza rischi acqua assolutamente sicura;
- sostenibilità. Un altro aspetto che non va certo dimenticato è quello della sostenibilità. Atlas Oval Plus R infatti nasce per ottimizzare l’uso dell’acqua, un bene preziosissimo che viene riutilizzato in modo intelligente riducendo lo spreco idrico e regalando un sorriso al pianeta e anche al portafogli. Gli eccezionali rendimenti di depurazione vengono garantiti dai test effettuati in Germania presso PIA Pruefinstitute Aachen. Si riducono in modo significativo i costi energetici e le emissioni di CO2 e l’effluente ottenuto è riutilizzabile a scopo irriguo. Infine il processo di depurazione è totalmente biologico, senza quindi impattare sull’ambiente circostante;
- garanzia del prodotto per 10 anni;
- Plug and Play. Atlas Oval Plus R, dopo l’installazione, è immediatamente pronto all’uso e non necessita di ulteriori interventi. Si tratta fondamentalmente di un prodotto consegnato chiavi in mano al cliente finale, che ottiene un ulteriore risparmio di tempo e di soldi.
Grazie a questo impianto, unico nel mercato europeo, l’intero ciclo di depurazione avviene in un solo serbatoio per riutilizzare e riciclare in maniera intelligente le acque di scarico sia nere che grigie.
In conclusione Atlas Plus Oval R è un depuratore di acque reflue innovativo e intelligente per un riutilizzo oculato e sostenibile dell’acqua domestica, assolvendo in pieno ai principi di convenienza, economicità e sostenibilità che sono alla base della filosofia green di Dorabaltea.