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Bonus ristrutturazione 2023: come funziona e come richiederlo

Bonus ristrutturazione 2023 per l’installazione di un depuratore di acque reflue: tutto quello che bisogna sapere

Una bella notizia per chi sta pensando di installare un nuovo depuratore delle acque reflue: il Bonus ristrutturazione è stato confermato per tutto il 2023 e riconosce una detrazione delle spese del 50% sull’IRPEF sostenute entro il 31 dicembre 2024, fino ad un massimo di 96.000 euro. Il bonus è valido per gli interventi di riqualificazione edilizia, manutenzione straordinaria e ordinaria, tra i quali rientra anche l’installazione di depuratori di acque reflue.

Nei seguenti paragrafi analizziamo meglio il Bonus ristrutturazione 2023: come funziona, a chi spetta, quali lavori sono ammessi, quali sono gli step per ottenere il bonus e quali sono i vantaggi di un depuratore di acque reflue.

Bonus ristrutturazione 2023: come funziona?

Il Bonus ristrutturazione 2023 è una detrazione fiscale sull’IRPEF riservata a chi effettua lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria su un condominio oppure su edifici singoli.

La detrazione viene applicata alle spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2024, equivale al 50% e va ripartita in 10 quote annuali di pari importo per una spesa massima di 96.000 euro.

In pratica, chi effettua un intervento di manutenzione straordinaria sul sistema di scarico della propria abitazione acquisisce il diritto di detrarre dalla propria quota di tasse da pagare uno sconto pari al 50% della spesa sostenuta.

Nel corso del tempo il bonus ha subito varie modifiche e proroghe. Con il Decreto Rilancio era stata introdotta la possibilità di fruire del bonus tramite lo sconto in fattura o la cessione del credito. Queste opzioni erano valide fino al 2022, ma oggi nel 2023 non sono più fruibili.

La Legge di Bilancio 2021 ha invece aumentato la percentuale di sconto al 50%, mentre prima era del 36%, e innalzato il tetto di spesa a 96.000 euro. Infine con la nuova Legge di Bilancio l’agevolazione è stata prorogata fino al 31 dicembre 2024.

Facciamo adesso un esempio del Bonus Ristrutturazione per capire quanto si risparmia nell’acquisto di un depuratore. In pratica il costo sostenuto per l’acquisto di un impianto di depurazione può essere detratto dalle spese che un cittadino paga con rate annuali per 10 anni.

Ipotizziamo di aver scelto per una casa da 6 persone una tecnologia depurativa Dorabaltea dal costo di 5.000 €, cosa succede in questo caso? La detrazione IRPEF equivale a 2.500 €, quindi il risparmio dalle tasse corrisponde a 250 € ogni anno per 10 anni. In pratico l’impianto è costato realmente 2.500 € anziché 5.000 €.

In pratica le spese per l’impianto di depurazione vengono dimezzate e bisogna poi aggiungere il risparmio conseguito in termini idrici, poiché grazie al depuratore c’è sempre disponibilità di acqua senza doversi approvvigionare continuamente altrove. Un bel vantaggio da un punto di vista economico, poiché questa agevolazione incide in maniera molto meno impattante sul budget familiare o aziendale.

A questo si aggiunge l’incremento del valore economico dell’immobile che essendo più GREEN e SOSTENIBILE diventa più appetibile sul mercato.

Chi ha diritto alla detrazione?

Chi può ottenere il Bonus ristrutturazione 2023? Tutti i contribuenti che pagano regolarmente le imposte sui redditi, residenti o non residenti in Italia. Ecco un elenco delle persone che possono beneficiare dell’agevolazione fiscale:

  • proprietario o il nudo proprietario;
  • titolare di un reale diritto di godimento;
  • inquilino o comodatario;
  • soci di cooperative divise e indivise;
  • soci delle società semplici;
  • imprenditori individuali, ma solo per gli immobili che non rientrano tra quelli strumentali o merce.

A patto che sostengano le spese e siano intestatari di bonifici e fatture, rientrano tra i beneficiari anche le seguenti persone:

  • familiare convivente del possessore o del detentore dell’immobile oggetto dell’intervento, oppure il componente dell’unione civile;
  • coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge;
  • convivente more uxorio, non proprietario dell’immobile oggetto degli interventi né titolare di un contratto di comodato, per le spese sostenute dal 1° gennaio 2016.

Quali sono i lavori ammessi?

Per avere una panoramica completa ecco una lista dei lavori che rientrano nell’agevolazione fiscale:

  • tutti i lavori elencati nel Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, tra i quali rientrano gli interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazioni edilizie;
  • lavori di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazioni edilizie;
  • i lavori ritenuti necessari per la ricostruzione o per il ripristino dell’immobile danneggiato in seguito ad eventi calamitosi, purché sia dichiarato lo stato di emergenza;
  • lavori finalizzati alla realizzazione di autorimesse o posti auto pertinenziali, anche a proprietà comune;
  • lavori finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche;
  • lavori per la realizzazione di ogni strumento destinato a favorire la mobilità interna ed esterna di persone portatrici di handicap tramite la comunicazione, la robotica o qualsiasi altro mezzo di tecnologia avanzata;
  • lavori di bonifica dall’amianto e di esecuzione di opere destinate ad evitare infortuni domestici;
  • lavori destinati a realizzare misure per prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi;
  • lavori destinati alla cablatura degli edifici;
  • interventi di sostituzione del gruppo elettrogeno di emergenza con generatori di emergenza a gas di ultima generazione.

Come già indicato tra i lavori di ristrutturazione che hanno diritto al bonus rientra anche l’installazione dei depuratori di acque reflue, le cui spese possono essere detratte fino al 50% nel corso di 10 anni.

Come ottenere il bonus?

Addentriamoci adesso nella parte più burocratica per presentare correttamente la domanda e accedere al bonus.

Per poter pagare le fatture relative ai lavori effettuati, e accedere quindi alla detrazione, è necessario usare un bonifico bancario o postale parlante che deve quindi contenere:

  • la causale del versamento: “Bonifico relativo a lavori edilizi che danno diritto alla detrazione prevista dall’articolo 16-bis del Dpr 917 del 1986”;
  • codice fiscale del beneficiario della detrazione;
  • partita IVA o codice fiscale del beneficiario del pagamento.

Come presentare invece la domanda nel modo giusto? È semplicissimo, tramite la presentazione del modello redditi persone fisiche al momento della dichiarazione dei redditi. L’importo detraibile deve essere suddiviso in 10 quote annuali dello stesso importo. Per snellire ulteriormente le operazioni l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione degli utenti degli appositi modelli di dichiarazione.

Vantaggi della depurazione delle acque reflue

Da un punto di vista economico i vantaggi derivanti dal Bonus ristrutturazione, applicato all’installazione di un depuratore, sono evidenti. Ogni spesa viene dimezzata e c’è la possibilità di recuperare il 50% dell’investimento nel giro di 10 anni.

Bisogna parlare appunto di investimento, poiché le spese vengono recuperate e gli interventi garantiscono un riutilizzo più virtuoso ed ecosostenibile dell’acqua, riducendo in modo significativo il dispendio idrico. Tutto questo si traduce in risparmio idrico, a tutto beneficio delle proprie tasche e anche dall’ambiente circostante.

Il corretto riutilizzo delle acque reflue consente anche di contrastare uno dei problemi annosi dell’intero pianeta e che provocano ricadute negative sulle nostre vite: la siccità. Le poche precipitazioni degli ultimi anni hanno reso ancora più evidente quanto sia importante l’acqua, un bene assolutamente da non sprecare ma da riutilizzare e valorizzare tramite appositi depuratori in grado di restituire una seconda vita all’acqua stessa.

I moderni sistemi di depurazione delle acque reflue, come quelli proposti da Dorabaltea, sono alla portata di tutti perché molto economici. L’installazione di un impianto Dorabaltea è veloce ed economica, in virtù delle sue dimensioni contenute, riduce l’ingombro ed è completamente interrato e silenzioso.

I prodotti di Dorabaltea

Dorabaltea propone soluzioni efficaci ed ecosostenibili per il riutilizzo delle acque reflue che comprendono sia impianti domestici che impianti industriali, che possono beneficiare quindi del Bonus ristrutturazione per pagare solo il 50% delle spese.

Tra gli impianti domestici rientrano:

  • sistema Beasy: impianto di trattamento e recupero delle acque grigie per le vaschette dei wc provenienti esclusivamente dalla doccia e dal lavandino del bagno;
  • impianto Atlas At Plus: impianto monoblocco per la depurazione biologica delle acque reflue a percolazione naturale ecosostenibile al 100%;
  • impianto di depurazione Atlas Oval Plus-R: impianto monoblocco a fanghi attivi per il trattamento delle acque reflue civili;
  • impianto Biowater: impianto destinato alla depurazione biologica delle acque reflue nere e grigie a percolazione naturale per tutte le utenze;
  • impianto Monoblock: impianto monoblocco per la depurazione biologica delle acque reflue a percolazione naturale ecosostenibile al 100%;
  • fossa biologica DBSET: fossa biologica settica per il trattamento primario delle acque reflue.
  • subirrigazione DBTUBE: sistema di drenaggio negli strati sub-superficiali del suolo delle acque reflue depurate;

Ci sono poi soluzioni efficaci anche per gli impianti industriali per la depurazione di acque reflue industriali e alimentari, come:

 

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