Depurazione acque reflue domestiche (scarichi):
In una abitazione residenziale fissa, anche se gli scarichi sono concentrati in determinati periodi della giornata, come ad esempio la mattina e la sera, le acque reflue domestiche sono in generale caratterizzate da un afflusso continuo nel tempo, sia come quantità idrica che come qualità di inquinanti disciolti nelle acque reflue. Il mantenimento di un afflusso continuo nel tempo è la condizione principale per il buon funzionamento dei sistemi di depurazione delle acque reflue dove si attiva una degradazione di tipo biologico attraverso batteri vivi.
Infatti, come tutti gli esseri viventi presenti in natura, i batteri necessitano di un ambiente vitale, con presenza costante di acqua, aria ed alimenti. Questa combinazione più risulta equilibrata e costante e più i sistemi di depurazione delle acque reflue risultano efficienti ed utili per il loro scopo. Per questo motivo nell’utenza di tipo domestica la biodepurazione risulta essere una delle soluzioni più adatte.
In generale, l’individuazione del sistema depurativo della acque reflue più idoneo è legato a diversi fattori, tra i più rappresentativi sono: il recapito finale dello scarico (fognatura, corpo idrico superficiale o suolo), secondo le indicazioni del D.Lgs. 152 06, il numero di utenti e le esigenze della committenza. Per avere un sistema di depurazione delle acque reflue efficente, va dimensionato e pensato nel suo complesso, considerando sia i trattamenti primari che secondari.
Attenzione: in qualunque caso, non è consentito scaricare nel depuratore le acque meteoriche e delle piscine.
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Impianto ATLAS AT PLUS
Impianto Monoblock
Impianto di depurazione ATLAS OVAL PLUS-R
Impianto Biowater
Impianto Beasy
Acque reflue domestiche(scarichi) quali sono?
La depurazione delle acque reflue domestiche prevede tre tipologie di trattamenti:
- primari;
- secondari;
- terziari
Il trattamento primario delle acque reflue domestiche si suddivide nelle seguenti operazioni:
- grigliatura;
- dissabbiatura;
- disoleatura;
- equalizzazione e omogeneizzazione;
- sedimentazione primaria.
I primi tre sono considerati trattamenti preliminari, finalizzati a rimuovere ed eliminare le sostanze ed i materiali che rischiano di compromettere le attrezzature collocate a valle, incidendo negativamente sull’efficienza delle successive fasi di trattamento.
Se all’ingresso dell’impianto di depurazione dovesse verificarsi una portata e/o un carico variabile, il liquame deve essere equalizzato e omogeneizzato. Il primo processo consente di livellare le punte di portata; il secondo processo consente di livellare le punte di inquinamento.
L’ultima fase è la sedimentazione primaria, effettuata in apposite vasche dove si attua la decantazione per separare le sostanze organiche sedimentabili per ridurre il BOD5 del 30% circa.
Successivamente si passa al secondo trattamento di acque reflue domestiche, detto secondario oppure ossidativo. In questa fase i liquami sono ancora torbidi per via delle sospensioni colloidali e putrescibili. Tale fase consente quindi di ossidare le sostanze organiche, cioè renderle imputrescibili, e poi rimuoverle. Nella fase di ossidazione dei liquami le sostanze colloidali organiche vengono rese fioccose, così da poter essere rimosse facilmente tramite il processo di ossidazione. In particolare questo trattamento prevede l’aerazione (con la rimozione delle sostanze organiche tramite l’ossidazione batterica aerobica) e la sedimentazione secondaria.
Dopo queste due fasi possono essere ancora presenti microrganismi, sali nutritivi e sostanze organiche. Il trattamento terziario ha proprio l’obiettivo di eliminare efficacemente tutte queste sostanze che non sono state rimosse del tutto nei due precedenti trattamenti.
L’impianto di trattamento di acque reflue domestiche civili o assimilabili alle civili di tipo biologico è usato solitamente come trattamento secondario. Il suo obiettivo principale è eliminare le sostanze organiche biodegradabili. Questo procedimento prevede anche la rimozione dei solidi in forma colloidale, non sedimentabili e non separabili con trattamenti di tipo fisico. Con il trattamento biologico è possibile anche rimuovere l’azoto ed il fosforo.
Questo trattamento prevede a sua volta due tipologie di depurazione:
- a fanghi attivi;
- a percolazione naturale.
La depurazione a fanghi attivi è un trattamento di tipo aerobico che prevede un’aerazione piuttosto prolungata del refluo in un reattore biologico in presenza di una popolazione microbica.
Il depuratore domestico per acque reflue più indicato per questo trattamento è Atlas At Plus. Questo dispositivo si basa sulla tecnologia brevettata con flusso verticale a labirinto, che vanta oltre 5.000 installazioni all’anno e che ha trovato una grande penetrazione su tutto il mercato europeo grazie alle prestazioni altamente performanti in termini di efficienza e affidabilità. Questo depuratore assolve a tutti i requisiti richiesti dal D. Lgs. 152/06 e di tutti i regolamenti regionali previsti per lo scarico in acque superficiali, suolo e sottosuolo.
La messa in opera risulta estremamente semplice ed i processi biologici sono auto-attivanti. Inoltre non c’è bisogno di aggiungere reagenti chimici o biologici. La tecnologia brevettata utilizzata è conosciuta come VFL (Vertical Flow Labyrinth) e consente l’alternarsi di condizioni anaerobiche ed aerobiche, garantendo così prestazioni elevate con un ingombro minimo in pianta. Anche i lavori necessari per la messa in opera sono molto ridotti, condizione che riduce notevolmente i costi di installazione. I prezzi del depuratore di acque reflue domestiche sono competitivi, anche grazie ai bassi costi di messa in opera ed installazione.
La depurazione a percolazione naturale è un sistema molto antico, che però risulta ancora attualissimo in virtù della sua efficienza. Il funzionamento si basa sullo spandimento regolare delle acque reflue dall’alto verso il basso, facendole passare sul cosiddetto “letto di percolazione” composto da un materiale drenante comprensivo di pietrisco e materiale plastico. In questo modo si riproduce lo stesso e identico ambiente microbiologico presente in natura.
Tra i migliori depuratori domestici per acque reflue che utilizzano questa particolare tecnica c’è Biowater. Questo modello usa la tecnologia BIOROCK ed è finalizzato alla depurazione biologica aerobica delle acque reflue domestiche e/o assimilate ad abitazioni, agriturismi, ristoranti, hotel, strutture agricole, strutture ricettive ecc.
Si tratta di un depuratore di acque reflue ad uso domestico altamente ecologico e rispettoso della natura, proprio perché il processo di depurazione segue le stesse dinamiche della natura. Biowater attualmente è distribuito in oltre 75 paesi in tutto il mondo ed è realizzato con materiali “green” per tutelare gli utilizzatori e gli operatori.
In Italia Biowater è l’unico sistema di trattamento di reflui domestici marcato EN 12566-3 e dotato di DoP, cioè la certificazione europea per gli impianti di depurazione di acque reflue civili e/o assimilate sotto i 50 AE. Naturalmente anche questo modello assolve ai requisiti richiesti dal D. Lgs. 152/06 e da tutti i regolamenti regionali per il corretto scarico in acque superficiali, suolo e sottosuolo.
Inoltre è adatto anche per le utenze stagionali e si caratterizza per la facilità d’uso e per i costi contenuti di gestione, manutenzione ed installazione.
La differenza tra acque reflue domestiche e industriali
Esistono 4 tipologie di acque reflue: domestiche, industriali, urbane e industriali assimilabili a quelle domestiche. Nel nostro caso ci interessa soffermarci sulla differenza tra acque reflue domestiche e industriali.
Prima però è opportuno fare un discorso sulle acque reflue e soprattutto su come sono cambiate nel corso degli ultimi decenni. In tutte le attività sociali, produttive e ricreative, soprattutto in ambito urbano, è necessario un importante quantitativo di acqua. Gli scarichi di acqua, prima di essere restituiti all’ambiente, devono essere sottoposti ad un adeguato trattamento depurativo.
Precedentemente le acque reflue urbane contenevano quasi esclusivamente sostanze biodegradabili. Oggi invece risultano molto più complesse da smaltire, poiché contengono diversi composti chimici di origine sintetica, soprattutto nel settore industriale.
Le acque reflue domestiche vengono prodotte da attività di tipo domestico e dal metabolismo umano, come abitazioni private, attività turistiche, bar, ristoranti, impianti sportivi ecc. Le acque reflue industriali vengono invece prodotte da impianti finalizzati ad attività commerciali e produzione di beni.
La differenza tra acque reflue domestiche e acque reflue industriali è da ricercare principalmente nella loro origine. Le prime hanno una provenienza domestica, mentre le seconde da edifici o impianti dove si svolge attività industriale o commerciale.
Il depuratore fognario domestico avrà, quindi, caratteristiche diverse rispetto al depuratore fognario industriale.
Acque reflue domestiche: Sistemi di trattamento:
Concentriamoci adesso sulle tipologie di depuratore domestico di acque nere e sui sistemi di trattamento, da scegliere in base alle proprie necessità.
Le tipologie più usate sono 5:
- degrassatore o vasca condensa grassi;
- fossa Imhoff;
- fossa biologica in PVC;
- fitodepurazione;
Il degrassatore elimina gli ammassi di materiale galleggiante ottenuto dalla combinazione di oli, grassi e detersivi. Le acque di scarico vengono stanziate per un periodo sufficiente per separare i materiali più leggeri e deporre i solidi sul fondo.
Il degrassatore è composto da una vasca, al cui interno sono presenti due setti semi-sommersi, detti anche manufatti a T, che la dividono in tre scomparti che comunicano tra di loro:
- la prima zona smorza la turbolenza causata dal flusso entrante e ripartisce lo stesso flusso;
- la seconda zona si occupa della separazione e dello stoccaggio temporaneo di oli e grassi;
- la terza zona favorisce il deflusso dell’acqua dopo la degrassatura.
La fossa Imhoff è una vasca settica composta da compartimenti differenti destinati rispettivamente al liquame ed al fango. Le fosse Imhoff sono completamente interrate, per favorire un ottimo attraversamento del liquame nel primo comparto ed una perfetta raccolta del fango nel secondo scomparto.
La fossa viene utilizzata per il trattamento primario dei liquami provenienti dagli scarichi civili. Per la sua particolare conformazione è in grado di effettuare due fasi del trattamento: la sedimentazione e la digestione.
Va sottolineato però che la fossa Imhoff non può essere considerata un impianto tecnologico depurativo, quindi non può essere paragonata con gli impianti tecnologici, come Monoblock, Atlas, Biowater, Atlas Plus per irrigazione o Beasy per riuso delle acque depurate nelle cassette WC. Questi ultimi, a differenza della fossa Imhoff, si occupano direttamente della depurazione dell’acqua.
Tra i depuratori di scarichi domestici molto efficienti c’è la fossa biologica in PVC. Questo impianto è dotato di un sistema monoblocco di decantazione delle acque reflue grezze, realizzato mediante stampaggio e soffiaggio. Il materiale usato è HDPE- polietilene ad alta densità. Il sistema è perfettamente conforme con i trattamenti primari secondo quanto previsto dal D. Lgs. 152/06 e con il trattamento delle acque nere domestiche.
I vantaggi della fossa biologica in PVC, soprattutto se paragonata alle fosse settiche standard Imhoff, possono così essere riassunti:
- maggiore resistenza strutturale dal sistema di costruzione ad estrusione/soffiaggio;
- maggiore efficienza garantita dalla sezione orizzontale e dall’unità di filtrazione;
- materiale durevole e resistente, grazie all’utilizzo di plastica riciclata al 100%;
- costi di gestione contenuti, dal momento che lo svuotamento va fatto ogni 2/4 anni a seconda dell’utilizzo;
- funzionamento silenzioso;
- nessun impatto visivo;
- facile installazione;
- processo di depurazione biologico;
- nessun costo energetico.
La fitodepurazione prevede la depurazione delle acque reflue civili tramite l’uso di piante che agiscono come filtri biologici, capaci di ridurre le sostanze inquinanti presenti in esse. Tale trattamento è molto apprezzato poiché è in grado di decomporre la materia organica e contemporaneamente assimilare nutrienti, con costi di gestione molto bassi. Questo sistema di recupero delle acque reflue domestiche può essere applicato alle varie tipologie di refluo, anche molto diversificate tra di loro. Inoltre può essere usato come trattamento secondario per scarichi civili, o anche come trattamenti terziari per scarichi industriali, percolati di discarica o per le acque di dilavamento di strade e autostrade.
Tra i depuratori per acque reflue domestiche da menzionare infine il sistema della subirrigazione, nato con l’obiettivo di disperdere le acque piovane nel sottosuolo, oppure per trattare le acque reflue depurate in assenza di una rete fognaria o di un corpo recettore, come fiumi o fossi. Il funzionamento si basa sul drenaggio nel terreno e sul successivo sviluppo di fenomeni di autodepurazione biologica presenti in natura. I batteri nel terreno si nutrono della parte organica presente nell’effluente, così lo scarto della digestione non risulta più inquinante per l’ambiente circostante.
L’equilibrio del sistema di subirrigazione è molto delicato e risulta poco indicato per il trattamento delle acque di scarico delle abitazioni, dove ormai il carico organico rappresenta solo una piccola parte del totale. L’efficienza di depurazione può essere aumentata ed ottimizzata con una subirrigazione fitoassistita parzialmente impermeabilizzata.
Secondo quanto disposto dal D. Lsg. 152/06, a monte della trincea drenante è obbligatorio installare dei sistemi di trattamento primari, come la fossa Imhoff, la fossa settica, il degrassatore ed altri sistemi di depurazione secondari, tra i quali il depuratore a filtro percolatore, il depuratore a fanghi attivi e altri impianti di depurazione secondari previsti dalla legge.
Indipendentemente dalle meccaniche di depurazione, è importante scegliere un dispositivo che consente il riutilizzo dell’acqua per perseguire obiettivi utili sia da un punto di vista economico che sociale, come la tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei ed in generale la corretta gestione delle risorse idriche.
La stessa comunità può beneficiare di un maggiore approvvigionamento idrico, che risulta anche più economico. In tale contesto si inseriscono le nuove tecnologie che assicurano processi più efficienti finalizzati proprio a garantire un maggiore approvvigionamento di acqua depurata a costi contenuti.
Acque reflue domestiche: L’autorizzazione allo scarico
L’autorizzazione all’uso di impianti di depurazione di acque reflue domestiche, che recapitano in acque superficiali, deve essere rilasciata dall’autorità competente che in genere è il proprio Comune di residenza.
L’autorizzazione allo scarico fuori fognatura è necessaria per tutti quegli edifici non allacciati alla pubblica fognatura e per i quali risulta complesso e costoso procedere all’allaccio.
La domanda va presentata dal proprietario dell’abitazione o da chi utilizza l’immobile. In caso di più proprietari o condòmini, è sufficiente una sola domanda di autorizzazione. Il firmatario deve presentare la delega di tutti i titolari dello scarico, che dichiarano di essere consapevoli delle responsabilità derivanti dallo scarico.
La richiesta può essere presentata direttamente online sul sito del Comune di residenza. Nel caso in cui la richiesta di autorizzazione allo scarico non sia collegata ad una pratica edilizia, va presentata presso l’ufficio competente. In tal caso è possibile presentare la domanda sia in forma cartacea, in duplice copia, oppure telematicamente tramite PEC compilando un’apposita modulistica.
Solitamente, quando si invia una domanda per una nuova attivazione, bisogna allegare gli elaborati grafici ed una relazione tecnica. Questi documenti devono essere dettagliati adeguatamente nel modello di domanda. La relazione geologica è inoltre richiesta ogni volta che si utilizza un sistema di trattamento basato sulla subirrigazione o trincea drenante, o che comunque prevede l’immissione di reflui negli strati superficiali del sottosuolo. Da allegare anche le dichiarazioni che attestano l’avvenuta manutenzione dell’impianto di depurazione e che devono essere sottoscritte da tutti i titolari dello scarico. Ultimati i lavori di realizzazione dell’impianto, alla comunicazione di fine lavori è necessario allegare anche la dichiarazione che attesta la conformità dell’impianto firmata dai titolari dello scarico.
Alla richiesta di autorizzazione allo smaltimento dei reflui domestici bisogna allegare due marche da bollo da 16 euro. Una va applicata alla domanda e l’altra all’autorizzazione che verrà successivamente rilasciata. Se la richiesta viene effettuata per via telematica, è necessario compilare la “Dichiarazione assolvimento marca da bollo”.
La domanda di autorizzazione per la realizzazione di un nuovo impianto di depurazione di acque reflue domestiche e/o per eventuali modifiche al sistema di trattamento degli scarichi deve essere presentata 90 giorni prima rispetto alla realizzazione dei lavori.
I tempi di risposta generalmente sono di 90 giorni, ma possono comunque variare da regione a regione. In caso di scarichi di acque reflue domestiche in acque superficiali non autorizzate, è prevista una sanzione amministrativa da 600 fino a 3.000 euro. La norma di riferimento per la corretta gestione dell’impianto di acque reflue domestiche è il D. Lgs. 152/2006 e tutte le successive modifiche e integrazioni.
Schema impianto depurazione acque reflue domestiche
1. Schema scarico acque reflue domestiche: Schema fossa biologica + subirrigazione VS Fossa Imhoff

Soluzione fossa settica e schema-fossa imhoff e subirrigazione
2. Schema scarico acque reflue domestiche: Schema Depuratore biologico ( Atlas OVAL) + subirrigazione

Schema Installazione QUICK4®sistema di drenaggio delle acque reflue depurate
2. Schema scarico acque reflue domestiche: Schema Fossa + Percolatore ( biowater ) + subirrigazione

Schema di Installazione Quick4® – sistema di drenaggio delle acque reflue depurate
CONSIGLIO: quando le acque della cucina sono collegate assieme a quelle dei bagni in un’unica tubazione, il degrassatore non va messo, al contrario se le tubazioni sono divise, va inserito il degrassatore.
Trattamento acque reflue domestiche: prezzi.
I prezzi dei depuratori fognari domestici variano a seconda di molti fattori di cui tenere conto. In particolare bisogna domandarsi:
- un impianto richiede energia? Se sì quanta?
- per quanti a.e (abitanti equivalenti) serve l’impianto?
- l’installazione è facile o sono necessari lavori? Se sì quanto sono invasivi?
A proposito dell’installazione, bisogna considerare che gli impianti in PVC sono decisamente più leggeri rispetto ad una fossa Imhoff in cemento. Di conseguenza i costi per il trasporto e per la successiva installazione sono molto più contenuti.
Bisogna poi considerare che la fossa Imhoff ha bisogno di essere svuotata più spesso, rispetto ad un impianto depurativo, quindi i costi tendono inevitabilmente a lievitare in modo considerevole.
Uno dei migliori sistemi di scarichi di reflui domestici è la subirrigazione, soprattutto da un punto di vista economico. In tal caso l’acqua depurata viene infatti riciclata e riutilizzata a scopo irriguo. Oltre ai risparmi in termini economici, vanno sottolineati anche i grandi benefici a sostegno del nostro malconcio e malandato pianeta che merita di essere tutelato maggiormente. Tramite l’utilizzo multiplo delle acque di depurazione si ottiene infatti un notevole risparmio idrico e non si spreca l’acqua, un bene preziosissimo di cui troppo spesso si ignora l’importanza.
Un altro aspetto da valutare attentamente è il periodo di garanzia del depuratore delle acque nere domestiche. Un impianto che vanta una garanzia di 25 anni naturalmente assicura un risparmio notevole, sul medio e lungo periodo, rispetto ad uno che invece ne ha solo 5.
Un altro fattore che incide positivamente sul costo, calmierando i prezzi, riguarda la conformità dell’impianto di depurazione alla legge D. Lgs. 156/06, che deve essere marcato CE e testato secondo la normativa EN12566. In tal caso l’impianto è perfettamente a norma e non c’è il rischio di incappare in multe salate o, peggio ancora, cambiare l’impianto con uno conforme alla legge se dovessero esserci dei controlli da parte delle autorità competenti.
Elementi di valutazione per la scelta della soluzione più idonea:
• Numero di abitanti equivalenti
• Recapito dello scarico
• Efficienza depurativa richiesta
• Facilità ed economicità di istallazione
• Facilità ed economicità di gestione
• Energia richiesta
• Costi di acquisto del sistema