
I terreni di proprietà dell’Azienda vitivinicola Caparzo di Montalcino si estendono su una superficie di circa 200 ettari, 90 dei quali coltivati a vigneto, 4 a oliveto, 87 a bosco e 19 attualmente a seminativo e resedi. Caparzo svolge la sua attività mirando ad una produzione di Brunello di Montalcino al vertice della qualità, raggiunta attraverso tecniche produttive meticolose e di tipo artigianale, unite ad una mentalità moderna nella gestione e spiccatamente efficiente nei rapporti commerciali.
I primi filari di vite e le prime esperienze in cantina sono iniziate più di quarant’anni fa. Cantina Caparzo in questi anni, è cresciuta nel rispetto della tradizione del Brunello e dei differenti “terroir” del comprensorio montalcinese e ha saputo esaltare i propri vini con spirito creativo e voglia d’innovazione, esprimendo la massima ricerca qualitativa. La cantina di vinificazione con vasche di acciaio inox è provvista delle più evolute attrezzature enologiche, l’area di affinamento dei vini è dotata di tradizionali botti in legno di rovere di Slavonia da 50/80 Hl e botti da 30 Hl in rovere di Allier. Infine, tonneaux e barriques da 500-700 litri per complessivi 1600 ettolitri.
La prima fase dell’intervento è partita da un’attenta valutazione dei parametri da utilizzare per la progettazione e il dimensionamento dell’impianto di trattamento delle acque reflue. Tenendo conto delle principali criticità legate alle caratteristiche della depurazione dei reflui vitivinicoli, come: spiccata stagionalità (con picchi nei periodi di vendemmia), scarico giornaliero concentrato totalmente nelle ore diurne ed acidità del refluo, è stato definito il miglior layout di impianto a linea di trattamento, in grado di trattare anche le acque reflue domestiche dello stabilimento, fornendo al processo depurativo biologico a fanghi attivi MBAS® di Dorabaltea i nutrienti necessari all’ossidazione.
La prima fase di intercettazione dei liquami e grigliatura manuale prevede l’unione in una fossa imhoff dei liquami domestici con quelli di lavorazione. Tale grigliatura è indispensabile per la separazione dei materiali grossolani, ottimizzando i processi operativi dell’impianto e migliorando l’efficacia dei successivi processi di depurazione biologica. La prima sezione dell’impianto ha il compito di preparare il liquame per la successiva fase biologica. L’equalizzazione è effettuata da un’elettropompa sommergibile collegata a sensori di livello e gestita da PLC, ed è utile a smorzare i picchi di carico che possono ridurre l’efficienza depurativa. In questa prima vasca viene inoltre effettuata la misura in continuo del pH del liquame tramite phmetro e la sua successiva neutralizzazione con dosaggio di soluzione di idrossido di sodio (NaOH, soda).
Il successivo comparto per l’ossidazione biologica a fanghi attivi è suddiviso in tre vasche, una esistente e due di cemento armato vibrato di nuova installazione (20mc/cadauna). Ogni vasca è equipaggiata con un sistema di distribuzione dell’aria di processo mediante diffusori a bolle fini in membrana forata EPDM. Con l’aerazione ad aria insufflata, l’aria immessa dalle soffianti nelle tubazioni di adduzione è dispersa dai diffusori su una grande superficie di minute bollicine, e il trasferimento di ossigeno avviene durante il percorso ascensionale delle bollicine dal fondo alle superficie del liquido. Le ore di funzionamento delle soffianti vengono ottimizzate in base alle lavorazioni stagionali effettuate in cantina, allo scopo di ottimizzare il processo depurativo, diminuire il costo dell’energia elettrica, diminuire i costi di esercizio e allungare la vita delle apparecchiature.
Le caratteristiche costruttive modulari del sistema biologico MBAS® Dorabaltea in più scomparti ottimizza al massimo la gestione delle fluttuazioni di carico idraulico ed organico, definibile come un flusso paragonabile ad un Plug Flow Reactor consentendo perciò la massima omogeneizzazione del tempo di residenza idraulica del liquame. Le acque reflue in uscita dall’ossidazione biologica fluiscono per gravità al sedimentatore e attraverso un deflettore a centro vasca vengono direzionate verso il basso: questo flusso verticale unito alla forza di gravità facilita in maniera naturale la separazione dei materiali sedimentabili (fiocchi di fango biologico). Il fondo della vasca è costruito con pareti inclinate atte a facilitare la sedimentazione dei fanghi biologici ed equipaggiato con elettropompa sommergibile per il ricircolo dei fanghi nelle camere di ossidazione. La linea di ricircolo è dotata di valvole di regolazione del flusso in uscita dalla pompa ed immesso nelle vasche di ossidazione, per garantire la maggior flessibilità di processo possibile. La vasca è dotata di un dispositivo di sfioro per la raccolta dell’acqua depurata ed il successivo scarico al recapito finale in regola con il D.Lgs 152/06 ed i regolamenti regionali e locali. La tecnologia di processo è gestita da un quadro elettrico di comando, equipaggiato con PLC e modulo TLG per la telegestione da remoto.
Sin dalle prime fasi, il rapporto stretto con la Committenza particolarmente sensibile all’aspetto ambientale ha portato al rispetto delle indicazioni progettuali, definendo un impianto modulare MBAS® Dorabaltea a servizio della Cantina Caparzo, caratterizzato da: