Quali sono le normative da rispettare in tema di depurazione delle acque reflue? E come verificare se l’impianto di depurazione che abbiamo deciso di installare, è davvero a norma?
Qui un utile vademecum per orientarsi tra certificazioni e normative, per scegliere soluzioni sicure, approvate dalla legislazione vigente, e per le quali è possibile godere delle agevolazioni fiscali in vigore senza incorrere in possibili sanzioni da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Partiamo dal principio: tutti gli impianti di depurazione delle acque reflue rientrano tra gli impianti posti al servizio degli edifici, indipendentemente dalla loro destinazione d’uso.
Questa macro-classificazione è, in termini legislativi, una discriminante fondamentale:
tutti gli impianti di depurazione, in Italia come in tutto il territorio europeo, sono di pertinenza del DM 37/08, che prevede l’obbligo del rilascio della dichiarazione di conformità in occasione dei lavori di nuova realizzazione, trasformazione, ampliamento, modifica o manutenzione straordinaria.
Andando più nello specifico, è importante sapere che i prodotti utilizzabili per la realizzazione degli impianti di depurazione delle acque reflue rientrano nel campo di applicazione del Regolamento 305/2011. Tale regolamento prevede per i materiali da costruzione rientranti in una norma armonizzata, il divieto di immissione in commercio di prodotti sprovvisti di DOP e privi di marcatura CE.
In termini pratici, per selezionare, progettare ed installare un impianto di depurazione delle acque reflue nel pieno rispetto normativo, è bene prestare attenzione a tre fondamentali aspetti:
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all’utilizzo esclusivo di prodotti normati e certificati CE;
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alla progettazione in conformità alle normative vigenti in materia di sistemi di scarico;
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all’installazione da parte di un’impresa qualificata, in grado di rilasciare la Dichiarazione di Conformità secondo quanto previsto dal DM 37/08.
Punto 1: utilizzo esclusivo di prodotti normati e certificati CE.
Per verificare che i prodotti da costruzione che stai valutando di acquistare soddisfino le condizioni di immissione sul mercato previste dal D.Lgs n.106 che disciplina l’adeguamento della normativa in alla disposizioni del regolamento EU 305/11, ti suggeriamo di individuare la norma tecnica armonizzata relativa al campo di applicazione del prodotto, richiederne la dichiarazione di prestazione al fabbricante ( EN12566 per un impianto di depurazione individuale ) , e quindi richiedere e verificare sia la presenza della marcatura CE che la DoP Dichiarazione di Prestazione.
Punto 2: conformità alle normative vigenti in materia di sistemi di scarico
In Italia le normative di riferimento sono:
- il D.Lgs. 152 emanato l’11 Maggio 1999, che va a recepire la direttiva comunitaria 91/271/CEE riguardante il trattamento delle acque reflue urbane.
- il D.M. 198 entrato in vigore il 18 settembre 2002, “Modalità di attuazione sullo stato di qualità delle acque, ai sensi dell’art. 3, comma 7, del D.Lgs. 11 maggio 1999, n. 152″
- il D.Lgs. 152/06 «Testo Unico Ambientale» che ridefinisce le acque reflue urbane, domestiche ed industriali
- Il D. Lgs 152/06 in vigore dal 09/08/17 che disciplina l’adeguamento della normativa nazionale in base alle disposizioni del regolamento (UE) n.305/2011 in riferimento a Piccoli sistemi di trattamento delle acque reflue fino a 50 AE (EN 12566).
Ti consigliamo di prendere visione di tali norme, ed approfondire la presenza di specifici regolamenti in materia a livello regionale o provinciale.
Punto 3: installazione da parte di un’impresa qualificata
Solo un’impresa qualificata e preparata è in grado di rilasciare la Dichiarazione di Conformità, un documento che, conformemente al modello pubblicato con il D.M. 37/08, va accompagnato da una “relazione con la tipologia dei materiali”, da uno “schema delle opere realizzate”, e dalla copia del certificato del possesso dei requisiti professionali rilasciato dalla camera di commercio.
Tutto parte dall’inizio, un sistema di depurazione individuale deve essere CE EN12566, senza questo requisito non può essere a cascata in regola con il resto delle leggi.
Un impianto di depurazione delle acque reflue davvero a norma è quindi una somma di fattori. Un lavoro di squadra che necessità di competenze specifiche ed indispensabili verifiche per fasi progressive.
Per non incorrere in sanzioni, a difformità di natura edilizia, al decadimento dei benefici fiscali acquisiti o di correre rischi a carico della tua salute o dell’ambiente, ti suggeriamo di affidarti al supporto di specialisti del settore, proprio come noi!
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