Avete mai sentito parlare di Vino Sostenibile? Cos’è esattamente? E come si produce?
Si tratta di metodi di produzione vinicola che adottano soluzioni che limitino al minimo l’Impatto ambientale. A partire da questo requisito base da rispettare ci sono poi 4 indicatori individuati dal progetto VIVA del Ministero dell’Ambiente che lo identificano nello specifico: aria, acqua, vigneto e territorio. Questi gli aspetti da analizzare e/o sviluppare per avviare una produzione “sostenibile”.
Il progetto VIVA è stato avviato nel 2011 e mira a migliorare le prestazioni di sostenibilità della filiera vitivinicola. La fase pilota si è conclusa nel 2014 ed ha portato alla realizzazione di un disciplinare, che costituisce a oggi il riferimento tecnico.
Ma il mercato come ha digerito questo progetto?
Sicuramente come un indubbio valore etico aggiunto e di assoluto valore. Ma non solo. I consumatori stanno dimostrando sempre di più, in special modo i giovani, che l’aspetto eco-responsabile è sempre più apprezzato in ogni parte del mondo. Diventa quindi vera e propria leva e opportunità di mercato.
Il trend dei consumatori ritiene infatti che il vino sostenibile sia di qualità mediamente più elevata, e una buona fetta di loro appare disposta a spendere dal 10 al 20% in più per le etichette realizzate con il minimo uso di pesticidi e nel rispetto dell’ecosistema.
Inoltre, per tornare all’aspetto puramente aziendale, i dati diffusi dalla prima edizione del “Sustainable Winegrowing Summit” sono piuttosto eloquenti:
Il tasso medio di crescita del fatturato delle imprese oscilla tra il 3% e il 5% l’anno. Quello delle realtà sostenibili va dal 7 al 10 %.
“Sostenibilità” non è più solo un ideale nobile ma scomodo, ma è sempre più sinonimo di “economia”.
E non ci dimentichiamo che uno dei quattro indicatori del progetto di sostenibilità è proprio l’acqua. La gestione delle acque reflue di cantina è giocoforza un fattore fondamentale per migliorare la competitività aziendale a 360°, al di là di eventuali etichette o riconoscimenti.
Abbiamo due esempi virtuosi che hanno così impostato la loro struttura: la Cantina Caparzo, di cui abbiamo già accennato e la Cantina Magliano, di cui parleremo invece più avanti.
Entrambe le aziende sono dei modelli di virtuosità e di sostenibilità, all’interno della filosofia del riciclo e del naturale, e sono la prova vincente che si può fare economia anche, e soprattutto, nel rispetto ambientale.
Vedi anche: “Elisabetta Gnudi Angelini ha scelto dorabaltea e si vede”