Acque reflue

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Le acque reflue sono quelle acque che sottratte all’ambiente vengono utilizzate dall’uomo e la cui qualità viene pregiudicata in funzione del loro utilizzo in attività domestiche, industriali e agricole, diventando quindi inutilizzabili per un loro uso diretto.
Le acque reflue, sono chiamate anche acque di scarico, ed hanno caratteristiche di inquinamento in base alla loro provenienza. Gli inquinanti possono essere di diverse tipologie sia organiche che inorganiche e risultano pericolose per la salute e per l’ambiente.

 

In funzione quindi della loro provenienza vengono definite dal Decreto Legislativo 152/06 nel seguente modo:
• acque reflue domestiche e/o assimilate: acque reflue provenienti da insediamenti di tipo residenziale e da servizi e derivanti prevalentemente dal metabolismo umano e da attività domestiche; le sostanze provenienti dalle deiezioni umane contengono essenzialmente cellulosa, lipidi, sostanze proteiche, urea, acido urico e glucidi;

 

• acque reflue industriali assimilabili alle domestiche: acque reflue provenienti da installazioni commerciali o produttive che per legge oppure per particolari requisiti qualitativi e quantitativi, possono essere considerate come acque reflue domestiche (art. 101 co. 7 d.lgs. 152/06)

 

• acque reflue industriali: qualsiasi tipo di acque reflue provenienti da edifici od installazioni in cui si svolgono attività commerciali o di produzione di beni, differenti qualitativamente dalle acque reflue domestiche e da quelle meteoriche di dilavamento, intendendosi per tali anche quelle venute in contatto con sostanze o materiali, anche inquinanti, non connessi con le attività esercitate nello stabilimento; le caratteristiche di questi reflui sono variabili in base al tipo di attività industriale. In base a quanto stabilito dall’all.5 parte III del D.lgs. n. 152/06, in base alla loro pericolosità per l’ambiente le acque industriali si distinguono in:
◦ pericolose;
◦ non pericolose;

 

• acque reflue urbane: il miscuglio di acque reflue domestiche, di acque reflue industriali, e/o di quelle cosiddette di ruscellamento (meteoriche di dilavamento, acque di lavaggio delle strade, ecc.) convogliate in reti fognarie, anche separate, e provenienti da agglomerato.; le acque di ruscellamento contengono varie sostanze microinquinanti, quali idrocarburi, pesticidi, detergenti, detriti di gomma.
Le acque reflue hanno al loro interno inquinanti di differente tipologia che vengono trattate per il loro abbattimento o la loro eliminazione, da depuratori con caratteristiche funzionali diverse. La qualità del sistema di trattamento di depurazione varia anche in funzione del campo di impiego delle acque stesse, che possono essere destinate solo alla loro reimmissione in ambiente, al riutilizzo ad uso industriale o al loro riutilizzo in ambito agricolo.

 

• Sostanze galleggianti sono definite sostanze galleggianti gli oli, i grassi, le schiume e, in generale, i composti insolubili più leggeri dell’acqua, che prevalentemente vengono depurate tramite trattamenti meccanici.
• Sostanze sospese sono quelle sostanze insolubili di densità uguale o superiore a quella dell’acqua, mantenute in sospensione dalla turbolenza dell’acqua.
• Sostanze colloidali costituite da particelle di dimensioni tali (10-7 – 10-5 cm) da non poter essere separati dall’acqua con alcun trattamento meccanico.
• Sostanze disciolte: sostanze omogeneamente disperse allo stato molecolare o ionico nell’acqua.
• Materiali biologici sono rappresentati dagli organismi animali e vegetali presenti nell’acqua che di prevalente natura domestica e/o assimilata.

 

È sempre consigliabile avvalersi di un tecnico specializzato per la progettazione di qualunque sistema di trattamento delle acque reflue.

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