In ITALIA molti edifici residenziali non sono serviti da pubblica fognatura, in particolare le case in campagna, che difficilmente possono usufruire dell’allacciamento alla rete fognaria e devono provvedere autonomamente alla realizzazione di un impianto di depurazione a norma di legge che tratti opportunamente le acque reflue.
Per legge, le utenze recapitanti fuori da condotte fognarie, devono essere autorizzate da ente competente ed essere fornite di idoneo sistema di depurazione. Molte volte, però, le normative non vengono recepite in maniera uniforme in tutto il territorio italiano e ad oggi gran parte delle utenze risultano ancora fuori regola.
Sono i Comuni insieme alle ASL a controllare il territorio relativamente a dette regolamentazioni ed attuano misure repressive tramite i comandi di polizia municipale là dove trovano degli “sversamenti”, ovvero delle situazioni anomale non conformi alle leggi.
Tutti gli scarichi di acque reflue domestiche che non recapitano in pubblica fognatura devono essere autorizzati, con formale atto rilasciato ai sensi dell’articolo 124 del D.Lgs. n.152/2006 e ss.mm.ii.
Il proprietario tramite il suo tecnico deve presentare in comune la pratica di Richiesta di autorizzazione allo scarico. Tale pratica oltre che ad essere corredata da disegni e relazioni tecniche, deve contenere anche una Relazione redatta da un geologo che deve valutare la natura del terreno ove si intendono scaricare i liquami.
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