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E se vi dicessimo che si può ricavare energia pulita dal trattamento delle acque reflue?

E se vi dicessimo che si può ricavare energia pulita dal trattamento delle acque reflue?

Gli impianti di trattamento delle acque reflue potrebbero presto diventare dei veri e propri produttori di energia grazie ai batteri. E stiamo parlando di energia rinnovabile!

Cosa potrebbe succedere quindi in un auspicabile e prossimo futuro?

Un equipe di studiosi Norvegesi ha creato una fuel cell alimentata dai processi naturali dei microrganismi che permetterebbe, non solo di purificare le acque reflue, ma anche di generare piccole quantità di energia. Prendere le acque reflue provenienti da scarichi civili o industriali e ricavarne energia oltre che acqua più pulita sembrerebbe essere, relativamente, semplice: “ Alcuni batteri, attraversati da corrente elettrica, genererebbero idrogeno oltre ad assorbire e trattenere il carbonio presente nei liquami trattati. L’idrogeno servirebbe per  produrre elettricità.” Naturalmente il processo descritto qui è semplificato ma l’idea pare davvero essere attuabile.

A quanto si legge su un’articolo apparso su sulla rivista Frontiers in Energy Research, l’impiego su larga scala del processo sinteticamente sopra descritto, porterebbe ad un’importante riduzione delle emissioni di carbonio provenienti dal trattamento dei reflui, che costituisce uno dei principali problemi legati alla gestione dei rifiuti liquidi.

iMETland invece è un progetto di ricerca europeo vicino Siviglia, in Spagna, che utilizza i batteri per la purificazione delle acque della città e per produrre allo stesso tempo l’energia necessaria alla sua alimentazione.

iMETland is an eco-friendly device which purifies urban wastewater from small communities at zero-energy operation cost, creating a virtuous circle safeguarding local environment and connecting water, energy, ICT and land resources

Gli americani non sono da meno con il progetto BioVolt. Si tratta di una cella combustibile macrobiotica chiamata,  che “in un solo giorno riesce a purificare 2250 litri di acque reflue… oltre a produrre energia elettrica.”

Negli impianti di trattamento tradizionali, materiale organico presente nelle acque reflue rappresenta un importante residuo da smaltire che deve subire un trattamento chimico prima di essere conferito in discarica con conseguente dispendio di molta energia. Bene, la cella combustibile macrobiotica riuscirebbe a “metabolizzare i contaminanti producendo al contempo elettricità.”

“L’obiettivo degli studiosi è che le celle a combustibile microbiche possano diventare dei dispositivi diffusi e semplici da installare, come oggi avviene con il fotovoltaico.”

Non ci dimentichiamo che anche in Italia è già possibile fare molto. Grazie infatti ad aziende, professionisti e consulenti specializzati è possibile dotarsi di impianti depurativi volti non solo a smaltire le acque reflue adeguatamente, secondo le norme in vigore e con un basso impatto economico e ambientale, ma anche a trasformarle in una vera e propria risorsa, in modo da generare significativo valore economico.

Contatta Dora Baltea  per una analisi approfondita delle tue specifiche esigenze e per lo sviluppo di una soluzione su misura per il tuo caso.

 

 

Fonti ed approfondimenti:

https://www.green.it/gestione-acque-reflue/

https://imetland.eu/

https://cambrianinnovation.com/

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