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Scarichi irregolari di acque reflue: sempre più sanzioni

Scarichi irregolari di acque reflue: sempre più sanzioni

Si intensificano controlli e perquisizioni per controllare gli impianti di depurazione e sistemi di scarico. Chi non rispetta le norme incorre in pesanti sanzioni pecuniarie, oltre all’impatto irresponsabile sull’ambiente circostante, con conseguenze negative su tutto il territorio.  Urge verificare di essere in regola e aggiornare il proprio sistema nel rispetto delle norme vigenti.

Un caso esemplificativo è un episodio di scarico di acque reflue a suolo senza autorizzazione, ragion per cui è stato multato un ristoratore a Cavascura (Arezzo) lo scorso luglio, quando i carabinieri forestali di Bibbiena hanno perquisito un lanificio di Soci, con il supporto dei vigili del fuoco, Arpat e Asl.

 

La Procura di Arezzo aveva dato mandato ai carabinieri forestali, col supporto degli apparati tecnici appropriati, di verificare la situazione a seguito di un esposto di 68 cittadini della frazione, che lamentavano frequenti e fastidiose emissioni di fumi e vapori maleodoranti dagli scarichi dello stabilimento. L’ispezione è stata svolta per ricostruire origine, natura ed entità delle emissioni prodotte in base al processo produttivo del lanificio, per accertarne la regolarità o, invece, un eventuale effetto inquinante.

 

Il controllo ha permesso di constatare un sistema di scarichi irregolare e locali con presenza di vapori pungenti. Parte del sito produttivo, il cosiddetto sistema di equalizzazione, è risultato non conforme all’autorizzazione della Regione rilasciata il tipo di impianto. Lo scarico dei reflui di lavorazione infatti è risultato diverso da quanto previsto.

 

Un altro caso riguarda invece un ristorante di uno stabilimento balneare in provincia di Catania a cui è stato contestato il Reato ambientale di Scarico di acque reflue senza autorizzazione

I poliziotti del Commissariato Borgo Ognina, coadiuvati da personale della Polizia Provinciale, del Corpo Forestale della Regione Sicilia e dell’ASP hanno accertato che la titolare era in possesso dell’autorizzazione comunale per lo scarico delle acque reflue, solo limitatamente al lido balneare, mentre non aveva alcun titolo che l’autorizzasse allo smaltimento e allo scarico delle acque reflue provenienti dalla zona destinata alla ristorazione, pur presente all’interno dello stabilimento.

Accertato il reato ambientale previsto dall’art. 137 del D.lgs 152/2006, che punisce chi effettua lo scarico di acque reflue senza la necessaria autorizzazione, il personale ha proceduto a indagare in stato di libertà la responsabile e a sequestrare preventivamente gli impianti di cucina, bagni e laboratorio presenti nell’area d’interesse.

 

Per evitare situazioni simili:

Secondo il Regolamento 305/2011, per selezionare, progettare e installare un impianto di depurazione delle acque reflue bisogna prestare attenzione a tre aspetti basilari:

✅ utilizzo esclusivo di prodotti normati e certificati CE;

✅ progettazione in conformità alle normative vigenti in materia di sistemi di scarico;

✅ installazione da parte di un’impresa qualificata, in grado di rilasciare la Dichiarazione di Conformità secondo quanto previsto dal DM 37/08.

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Diamo uno sguardo alla normativa di riferimento per il trattamento delle acque reflue in Italia. Un riassunto delle principali normative in materia.

 

È altresì chiaro che non rispettare le norme rappresenta solo un inutile rischio di incorrere in multe salate, oltre che peggiorare la salute dell’ambiente e di conseguenza di chi lo abita. 

E voi? Siete in regola con le normative vigenti? Inquinare non conviene  a nessuno. “Ci rimettono l’ambiente e gli ecosistemi terrestri, fluviali e marini, la salute umana e ora anche le nostre tasche”. Per verificare di avere le marcature adeguate, di rispettare le norme, e di essere in regola contatta i nostri consulenti Dora Baltea per avere tutte e informazioni di cui hai bisogno. 

 

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