Ogni azienda agricola deve fare i conti con lo smaltimento delle acque di lavaggio dei mezzi e degli atomizzatori che distribuiscono prodotti fitosanitari. Per ridurre i costi che impattano pesantemente sul budget aziendale, garantendo lo smaltimento dei fitofarmaci secondo le normative di legge, Dorabaltea ha studiato e progettato, con la collaborazione dell’Istituto Tecnico Galileo Galilei di Arezzo e di altre aziende agricole, un innovativo sistema per smaltire correttamente i fitosanitari ed i fitofarmaci: Fitoblock. Una soluzione brevettata che è stata immessa sul mercato dopo oltre 2 anni di test.
Grazie a questo sistema le aziende possono effettuare lo smaltimento dei rifiuti sanitari secondo le normative di legge, tagliando un bel po’ di costi nel massimo rispetto per l’ambiente circostante. Una soluzione pratica, poco ingombrante e capace di differenziarsi dagli altri sistemi esistenti per la facilità di utilizzo e per l’estrema efficacia nel trattamento dei fitofarmaci.
Il sistema prevede un funzionamento verticale, che quindi occupa poco spazio riducendo l’ingombro. Si basa su un impianto modulare di blocchi naturali in fibra naturale. Tramite un sistema sgocciolante viene irrorata l’acqua di lavaggio contaminata. Il materiale filtrante Dorabaltea assorbe e trattiene tutti gli agenti inquinanti attraverso l’intervento del sole e del vento che portano alla completa evaporazione dell’acqua. , quindi viene fatta evaporare esclusivamente l’acqua decontaminata.
La soluzione risulta efficace sia per le colture stagionali che annuali, quindi può essere utilizzata in ogni periodo dell’anno. Inoltre, grazie alla sua estrema versatilità, si adatta perfettamente alle piccole, medie e grandi aziende. Tra i vantaggi da segnalare l’economicità, la semplicità di installazione, trasporto, utilizzo e gestione. L’utilizzo è estremamente intuitivo e basta davvero poco per prendere familiarità con Fitoblock.
La struttura è totalmente rivestita da griglie removibili resistenti ai prodotti chimici ed il funzionamento è sicuro al 100% sia per l’utilizzatore che per l’ambiente circostante. Durante il funzionamento del sistema si evita qualsiasi contatto con l’acqua contaminata ed i blocchi decontaminanti in fibra naturale, assicurando allo stesso tempo una facile gestione qualora siano richiesti interventi di manutenzione.
Anche alla fine del trattamento non c’è il rischio di contaminazione delle acque da prodotti fitosanitari. Alla conclusione del processo infatti il risultato finale è un blocco di fibra naturale compatto, leggero e asciutto che contiene i residui di fitofarmaci, che si può facilmente sostituire senza rischi e con costi di smaltimento molto contenuti. La struttura è saldamente ancorata al terreno, quindi resiste perfettamente ad urti accidentali, ribaltamenti o altri incidenti.
Tra l’altro è possibile acquistare e installare il sistema Fitoblock accedendo alle misure di contribuzione agricola come PSR, OCM e PIF, tagliando ulteriormente le spese necessarie.
Come funziona in dettaglio Fitoblock?
Analizziamo passo dopo passo tutti i passaggi necessari per effettuare una corretta operazione di trattamento di effluenti di fitosanitari.
Come già anticipato dalla piazzola di lavaggio, l’acqua di lavaggio contaminata confluisce in una vasca di accumulo e rilanciata tramite una pompa di sollevamento al Fitoblock, il sistema ha una logica di funzionamento verticale, che consente di occupare poco spazio e recuperare centimetri preziosi. L’acqua contaminata dai fitofarmaci ed ottenuta dal lavaggio delle erogatrici e dei macchinari agricoli, contenuta all’interno di una cisterna, viene veicolata verso il tetto dell’impianto dove è presente un apposito meccanismo sgocciolante, provvisto anche di un sistema rubinetto di regolazione manuale capace di modulare l’intensità del getto sgocciolante verso il basso.
L’acqua che non passa all’interno del meccanismo sgocciolante viene quindi riportata nella cisterna grazie ad un meccanismo di ritorno. L’acqua contaminata, uscita dal meccanismo sgocciolante, viene quindi inviata verso i primi blocchi decontaminanti, cioè blocchi di fibra naturale in grado di trattenere tutti gli agenti inquinanti e lasciare così evaporare l’acqua pulita. Ogni blocco può trattenere fino a 15 litri di acqua contaminata al giorno a seconda delle condizioni meteo.
L’acqua non evaporata viene direzionata verso i blocchi sottostanti che garantiscono lo stesso trattamento secondo il principio di evaporazione. Se gli ultimi blocchi non fossero in grado di trattare completamente l’acqua, questa viene rimandata nuovamente verso la cisterna per essere sottoposta ad un ulteriore trattamento.
In questo modo il meccanismo assume una logica circolare, dove l’acqua contenuta all’interno della cisterna contaminata dai fitofarmaci viene ulteriormente trattata fino a quando la cisterna non sarà del tutto vuota, cioè fino a quando la pompa pescante presente nella cisterna stessa non sarà più in grado di inviare acqua all’impianto.
Il risultato finale dell’intero trattamento saranno dei blocchi in fibra naturale e asciutti, contenenti fitosanitari da smaltire secondo le normative vigenti.
Fitoblock è dotato delle seguenti certificazioni:
- test di funzionalità effettuato con ITIS (Istituto Tecnico Industriale Galileo Galilei di Arezzo);
- Fitoblock semplifica, da un punto di vista funzionale ed economico, le operazioni del corretto smaltimento delle acque di lavaggio dei mezzi agricoli contaminati da fitofarmaci, consentendo di smaltire i rifiuti speciali pericolosi generati nel massimo rispetto delle procedure indicate dal D. Lgs. 152/06- Testo Unico Ambientale.
La struttura di Fitoblock è così composta:
unità premontata :
- piastre mobili di fissaggio;
- unità di decontaminazione;
- meccanismo di ritorno;
- meccanismo di mandata;
- meccanismo di regolazione di flusso sgocciolante;
- blocchi e meccanismo sgocciolante.
accessori a carico dell’azienda
- pompa pescante sommersa;
- vasca di raccolta;
- piazzola di lavaggio.
In conclusione Fitoblock è la soluzione ideale per lo smaltimento dei fitosanitari poiché è:
- economico: bassi costi di acquisto, gestione e smaltimento;
- autosufficiente: il prodotto è dotato di un circuito chiuso;
- compatto: il funzionamento verticale garantisce un ingombro ridotto;
- semplice: notevole facilità di installazione, trasporto, utilizzo e gestione;
- duraturo: la struttura è resistente e pensata per durare a lungo nel tempo;
- flessibile: l’impianto modulare si adatta a qualsiasi esigenza.
PSR bando per le imprese agricole
Tutte le Regioni d’Italia hanno inserito il sistema per la diminuzione dell’inquinamento puntiforme da fitofarmaci nei vari bandi di contribuzione agricola che danno all’imprenditore agricolo la possibilità di usufruire di importi a fondo perduto compreso tra il 40% e l’80%, per sapere come averne diritto basta contattare la propria associazione di categoria o il proprio agronomo.
di seguito l’esempio di un bando aperto :
PSR bando per le imprese agricole in Toscana
In Toscana la Regione ha lanciato un bando che prevede un contributo a fondo perduto fino al 40% delle spese per le imprese agricole. L’obiettivo è sostenere gli imprenditori agricoli professionali che vogliono effettuare investimenti, materiali o immateriali, presso le loro aziende con l’obiettivo di migliorarne le prestazioni a beneficio di una produzione agricola sostenibile.
Ecco i soggetti che possono accedere al bando:
- gli imprenditori agricoli professionali iscritti, anche provvisoriamente, presso l’anagrafe regionale ai sensi della legge regionale 45 del 27 luglio 2007 e del regolamento regionale 49 del 6 settembre 2017;
- gli imprenditori agricoli professionali riconosciuti, anche provvisoriamente, ai sensi della normativa statale della legge 7 marzo 2003 n. 38 da altre Regioni o Province autonome;
- le persone equiparate ad imprenditori agricoli professionali ai sensi dell’art. 20 della legge regionale 45 del 27 luglio 2007.
Gli interventi ammessi per accedere al bando PSR
Analizziamo nello specifico quali sono gli interventi ammessi dal bando.
1- Costruzione e/o ristrutturazione di fabbricati
Tra gli interventi ammessi per accedere al bando ci sono le costruzioni e/o le ristrutturazioni di fabbricati aziendali finalizzati alle produzioni vegetali, zootecniche e per la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli.
Nello specifico sono ammessi:
- gli interventi per le produzioni vegetali, destinati al miglioramento del rendimento economico che comprendono serre fisse, inclusi gli spazi necessari per installare gli impianti tecnici;
- gli interventi per le produzioni zootecniche, destinati al miglioramento del rendimento economico e della qualità delle produzioni. Le aree che rientrano nella misura comprendono stalle e ricoveri per il bestiame (compresi i recinti di servizio delle strutture), fienili e silos, locali adibiti ad ospitare gli animali durante l’allevamento e locali adibiti a laboratori per analizzare e rilevare parametri organolettici, qualitativi e igienico-sanitari;
- gli interventi per la trasformazione di prodotti agricoli, destinati al miglioramento del rendimento economico e della qualità delle produzioni. Vi rientrano i locali destinati alla conservazione ed all’immagazzinamento dei prodotti agricoli primari e di quelli ottenuti tramite il processo di trasformazione; locali adibiti alla trasformazione di prodotti agricoli primari in prodotti agricoli; locali adibiti al confezionamento di prodotti agricoli primari e/o di prodotti agricoli ottenuti dal processo di trasformazione; locali adibiti a laboratorio per analizzare e rilevare i parametri organolettici, qualitativi e igienico-sanitari.
Ammessi al bando anche gli interventi per la commercializzazione dei prodotti agricoli, destinati al miglioramento del rendimento economico e del miglioramento della qualità della produzione. Vi rientrano tutti i locali e le cosiddette piattaforme di movimentazione destinate alla commercializzazione dei prodotti agricoli primari e/o dei prodotti agricoli ottenuti tramite il processo di trasformazione.
2- Interventi di efficientamento energetico
Molta importanza viene destinata agli interventi per l’efficientamento energetico, per veicolare l’agricoltura verso una strada sempre più ecosostenibile che abbia un basso impatto sull’ambiente circostante.
Proprio per questo motivo il bando comprende tutti gli interventi di efficientamento energetico, volti a ridurre il consumo energetico tramite la coibentazione degli edifici aziendali e delle serre fisse ed il miglioramento generale dell’efficienza degli impianti di riscaldamento e raffreddamento.
3- Rimozione e smaltimento di coperture
Gli interventi di rimozione e smaltimento delle coperture e delle parti in cemento amianto sono ammissibili se vengono effettuati sui fabbricati produttivi aziendali, indicati nel sottoparagrafo 1, e su tutte quelle strutture finalizzate alla rimessa di macchine e di attrezzature usate nella coltivazione e nella raccolta.
4- Realizzazione e/o ristrutturazione di strutture per lo stoccaggio
Tutti gli interventi destinati a realizzare e/o ristrutturare le strutture per lo stoccaggio e per il trattamento degli effluenti palabili e non palabili degli allevamenti sono ammissibili al bando.
5- Realizzazione e/o miglioramento delle strutture per lo stoccaggio e per il trattamento delle acque riciclate
Rientrano nella misura gli interventi per realizzare e/o migliorare le strutture per lo stoccaggio e per il trattamento delle acque riciclate. Quando si parla di strutture per lo stoccaggio si fa riferimento agli invasi, ai serbatoi ed alle vasche per lo stoccaggio delle acque riciclate. Non sono invece compresi i pozzi.
Le acque riciclate sono invece considerate quelle meteoriche o reflue, eventualmente da riutilizzare per le attività aziendali, fatta eccezione per l’uso per scopi di irrigazione.
Gli interventi compresi sono quelli finalizzati a migliorare la funzionalità e l’efficienza d’uso, come ad esempio la messa in sicurezza, la riduzione delle perdite ed il rimodellamento per il miglioramento della capacità di raccolta delle acque.
Tra questi sistemi sono compresi anche quelli destinati a migliorare la qualità delle acque stesse tramite impianti di potabilizzazione o di fitodepurazione, o destinati a ridurre gli inquinamenti puntiformi.
Ed ancora sono ammessi gli investimenti in reti di adduzione e distribuzione delle acque riciclate/trattate. Tutti gli investimenti sono ammissibili però solo se destinati all’attività di allevamento e/o trasformazione e/o commercializzazione. Sono invece esclusi gli investimenti destinati, in modo esclusivo o parziale, all’attività di coltivazione.
Tutti gli altri interventi ammessi
Per completare ecco l’elenco di tutti gli altri interventi ammessi dalla misura:
- miglioramenti fondiari per gli impianti destinati alla produzione di specie vegetali poliennali; ad elementi strutturali per la gestione del pascolo; alle sistemazioni idraulico-agrarie; alle recinzioni per proteggere gli allevamenti stabulati; alle recinzioni per proteggere le colture dai danni della fauna selvatica;
- dotazioni aziendali per l’acquisto e l’installazione di macchinari, impianti ed attrezzature per eseguire operazioni colturali e di raccolta, per la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti articoli, per l’agricoltura, per la zootecnica di precisione e per l’allevamento;
- per l’installazione di poster, cartelloni e targhe con l’obiettivo di informare e pubblicizzare ai sensi del Reg. di esecuzione (UE) n. 808/2014;
- investimenti immateriali, come siti web e programmi informatici;
- spese generali.
Agevolazioni e modalità di presentazione delle domande PSR
Il sostegno equivale al 40% di tutti gli investimenti, fatta eccezione per le spese generali.
Da tenere a mente anche le seguenti maggiorazioni:
- 10% per gli investimenti effettuati nelle zone montane ai sensi del comma 1 lett. a) dell’art. 32 del Reg. (UE) n. 1305/2013. Tale maggiorazione è riconosciuta solo se il 95% della SAU ricade nella zona montana;
- 10% per i giovani agricoltori che devono soddisfare alcuni requisiti. Innanzitutto l’età, che non deve essere superiore ai 40 anni al momento della presentazione della domanda di aiuto. L’agricoltore inoltre deve essersi insediato entro i 5 anni precedenti la presentazione della domanda. Infine deve possedere specifiche capacità professionali che vanno dimostrate con il possesso della qualifica Iap a titolo definitivo, entro i 5 anni precedenti la presentazione della domanda.
Non sono invece ammesse le domande di aiuto con un contributo minimo richiesto/concesso più basso di 5.000 euro. Si può invece ricevere un anticipo fino al 50% del contributo ammesso al finanziamento, dopo la presentazione della richiesta da parte del beneficiario. L’anticipo viene concesso solo dopo l’inizio dell’attività oggetto del contributo ed in seguito alla presentazione di una garanzia fideiussoria rilasciata a favore di Artea.
Le domande possono essere presentate per il periodo compreso tra il 9 maggio ed il 4 luglio 2022. Le domande vengono ordinate in un elenco a seconda dei punteggi derivanti da criteri di selezione.
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