La fossa biologica settica della linea DBSET marcata CE EN 12566-1 ed in regola con il R.Eu 305/11, è un sistema di trattamento primario delle acque reflue di tipo statico come definito dal D.Lgs 152/06 per il trattamento delle acque nere e grigie. Viene di norma utilizzata nel caso di condomini e gruppi di case isolati.
La fossa biologica settica della linea DBSET è un sistema di decantazione delle acque reflue grezze, realizzato tramite stampaggio a soffiaggio, che garantisce la completa tenuta, approvata da test interni e da rigorosi controlli di qualità. Il materiale utilizzato è HDPE – Polietilene ad alta densità: copolimero progettato appositamente per corpi cavi di grandi volumi.
FUNZIONAMENTO
L’acqua di scarico entra nella fossa settica ed il raccordo di ingresso ne rallenta la velocità, evitando mescolamenti e turbolenze dei fanghi già sedimentati e dei materiali leggeri galleggianti.
Nella prima fase i solidi presenti nell’influente si separano per gravità depositandosi sul fondo del serbatoio creando uno strato di fanghi; invece i materiali in sospensione con una densità minore dell’acqua creano uno strato galleggiante in superficie. L’acqua pretrattata dal processo di decantazione e digestione, passerà allo stadio successivo di trattamento biologico.
Il sistema di ventilazione è responsabile dell’evacuazione dei gas di fermentazione generati nei processi aerobici e anaerobici (CO2, CH4, H2S, SO2, ecc.)
La fossa DBSET può essere costituita da uno/due o tre compartimenti separati da un setto verticale. La fossa biologica settica in corrispondenza della copertura dei fori d’ispezione è dotata pozzetti di chiusura ermetica e di tubazione di ventilazione per l’eliminazione dei gas prodotti dalla fermentazione.
Per la completa depurazione delle acque reflue successivamente alla fossa biologica settica, dovranno essere istallati trattamenti secondari appropriati come filtri percolatori aerobici , impianti di depurazione a fanghi attivi. Tali metodi di depurazione delle acque reflue , oltre a permettere lo smaltimento dell’effluente, garantiscono un ulteriore abbattimento del carico organico attraverso le capacità depurative (meccaniche, chimiche e biologiche) degli impianti di depurazione.
Buona norma di utilizzo
E’ sempre consigliabile dimensionare la fossa settica con almeno 0,4 mc complessivi per abitante equivalente ed utilizzare materiali che rimangano impermeabili nel tempo per evitare fenomeni di infiltrazioni nelle vicinanze delle fondazioni delle abitazioni.
Si ricorda che le acque meteoriche non devono assolutamente recapitare all’interno delle fosse settiche.
Riferimenti normativi
La fossa biologica settica viene indicata come elemento impiantistico di pretrattamento, dal D.lgs 152/06 e riportato nei vari regolamenti regionali. Da utilizzare insieme a monte dei sistemi di trattamento secondari (percolatore,fanghi attivi) per diminuire il carico inquinante delle acque reflue e restituirle all’ambiente depurate.
IMPORTANTE
Il Regolamento Europeo n. 305/11 ha previsto che anche questa tipologia di impianti deve essere certificato secondo la direttiva CE EN 12566:1 sia per i parametri, strutturali che funzionali.
La delibera ministeriale del 04/02/77 indica i parametri dimensionali delle fosse settiche Imhoff prevedendo volumi di sedimentazione compresi tra 0,40 mc e 0,50 mc per abitante equivalente con un volume non inferiore a 300 lt; per la fase di digestione invece la delibera prevede un dimensionamento di 100/200 lt per abitante equivalente.
Link:
- Decreto legislativo 152/06
- Direttiva cee n° 91/271 del 21/05/91
- Legge 319 10/05/76
- Delibera 04/02/77
- Piani di tutela regionali
Manutenzione
Per ottimizzare il funzionamento di questo elemento impiantistico è necessaria una manutenzione periodica per la rimozione del sedimento o fango biologico che si deposita all’interno.
Il cattivo funzionamento del sistema di trattamento primario può causare anomalie al sistema di depurazione delle acque istallato a valle di esso, come ad esempio un filtro percolatore o un depuratore a fanghi attivi.
Le operazioni di manutenzione periodica devono essere fatta da ditte di auto-spurgo che poi dovranno conferire il rifiuto o alla discarica o al depuratore pubblico.